Lecce, il Punto di Corvino e Trinchera: Giampaolo, Marchwinski, Swarovski e sogni simili

“Cosa Resta” della conferenza più attesa dell’anno

La conferenza stampa di Corvino e Trinchera ha deluso chi si aspettava i fuochi d’artificio. La nuova linea della società, anche a scanso di equivoci, predica pacatezza, serenità e solidità per un futuro dai toni meno accesi.

Facciamo il punto su uno dei momenti più attesi dell’anno.

Giampaolo

Siamo gratificati del risultato raggiunto insieme a lui, è stata una scelta coraggiosa da parte nostra, voluta e supportata, difesa contro tutto e tutti. […] Ci siamo presi un po’ di tempo per decidere. Tra qualche giorno ci saranno tutte le risposte”.

Il tecnico e la società stanno facendo le loro valutazioni. Come sottolineato anche durante la conferenza stampa del Presidente, Saverio Sticchi Damiani, all’area tecnica non sono piaciuti alcuni aspetti nella gestione delle risorse presenti nell’organico. Dopo la partita di Como, in particolare, il tecnico ex Milan è stato molto vicino all’allontanamento, salvo la decisione in extremis di “fare quadra” intorno al gruppo tornando a puntare su alcuni cardini tecnici della squadra, come Coulibaly mezz’ala di inserimento e gli esterni sul loro piede naturale. Il tecnico toscano, dal suo canto, riflette anche sull’offerta proveniente da Pisa, anche se non ha nascosto di trovarsi bene nel Salento.

Marchwinski

“L’operazione è figlia di una visione dell’allenatore che in quel momento storico aveva tracciato. […] Un ragazzo che è incappato in un infortunio grave, è in riabilitazione a Bologna ma è vicino al rientroÈ troppo prematuro, però, parlare del suo futuro”.

Il direttore Trinchera ha commentato così l’operazione che ha portato nel Salento il talento polacco per una cifra vicina ai 3 milioni di euro. L’investimento sul 23enne era stato ovviamente condiviso con l’allora tecnico Gotti, sulla scia della sua idea di 4-2-3-1, salvo poi essere bocciato dallo stesso per tutta la sua gestione. La rottura del crociato è in fase di recupero, e il ragazzo sarà valutato nel ritiro di Bressanone: rappresenta una risorsa importante per la società, e potrebbe anche essere considerata una sua conferma.

Swarovski

”Siamo partiti che eravamo una cristalleria di Swarovski, belli ma fragili. Oggi siamo una gioielleria che ha Swarovski di fuori, ma che dentro ha cemento armato”.

Come confermato anche dal presidente Sticchi Damiani, il lavoro svolto dall’area tecnica in questi anni è stato straordinario. Anche Corvino ha voluto ribadirlo, sciorinando i numeri ma soprattutto nascondendo, dietro una delle sue battute colorite, una granitica verità: oggi il Lecce è una delle società più solide della serie A. La patrimonializzazione ha portato a qualche rischio, sul mercato e non solo, ma ha costruito un patrimonio tecnico ed economico importante, che consente ad oggi alla società di poter decidere quando, come e a quanto vendere. Molti giocatori sono a fine ciclo, anche per motivazioni ed ambizioni, ma le fondamenta solide della cristalleria Lecce rendono il progetto comunque stabile e sostenibile, pronto a ripartire anche da uomini nuovi e sempre più affamati.

Sogni simili

In un campionato sempre così competitivo come quello della Serie A voglio dire che siamo stati bravi. […] Noi siamo convinti di partire sempre indietro a tutti, di partire diversi metri indietro rispetto alle altre, ma se alla fine siamo qui a raccontare una salvezza storica su 117 anni di storia del Lecce possiamo dire che abbiamo fatto veramente una cosa importante”.

Al di là di incomprensioni ed asticelle varie, la realtà del Lecce è sempre stata, è e sarà sempre questa. Non è una questione di ambizioni, ma di pragmatico realismo: se chi sale dalla Serie B ha la possibilità di spendere 100 milioni sul mercato (vedi Como e Parma), la lotta si fa impari già in estate. La capacità, la resilienza, sta nella bravura (non fortuna) di rimanere sempre e comunque in corsa, puntando sulle proprie risorse e sulla capacità fare meglio, sapendo di avere a disposizione meno, degli altri.

Il miracolo Lecce è qui, ed è già molto più di un sogno: l’Europa è questione di chi ha da spendere e spandere, il trofeo in palio è e sarà sempre la conquista del successivo campionato di Serie A.

Ed in giornate come queste, in cui spariscono dal calcio italiano piazze storiche come Brescia e Spal, è già più che straordinario così.

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