Cosa Resta, Lazio-Lecce

Siamo storiA, Per Graziano, per una terra che non vede l’ora di viverti, AncorA
ph. Anza e Marco Lezzi

Resta il Lecce, in serie A. Ancora, ancora e ancora. 3 volte di fila, 3 capitoli di una storiA che è già diventata leggendaria. Resta questo, e qualcos’altro, di Lazio-Lecce.

Siamo storiA

Ci davano per finiti.

Ci davano per folli, anche solo a crederci.

Peggior attacco, 1 punto in 8 partite tra febbraio e aprile.

Una squadra senza idee, spesso senza grande anima, incapace di mostrare segni di ripresa.

Eppure, in cuor nostro, noi lo sapevamo.

Noi, che respiriamo questa squadra dalla polvere della C, e prima ancora, sappiamo bene che tutta quella fatica è nel DNA di questa maglia.

E il destino nelle nostre mani, all’ultima curva, era una chance troppo ghiotta da lasciarsi sfuggire.

Avevamo la penna in mano, e abbiamo scritto la pagina più bella.

Siamo StoriA

Per Graziano

Nel periodo più buio.

Quando tutto sembrava perduto, quando il ritiro era l’ultima chance per provare a recuperare il gruppo, tutto è improvvisamente sprofondato.

Perché la tua partenza così, all’improvviso, sembrava la mazzata definitiva su una squadra che in te aveva una guida.

E invece il tuo sacrificio è diventato mastice, collante, linfa per ragazzi che, grazie a te, sono tornati a crederci e hanno respinto ogni arrembaggio della Lazio come mai avevano fatto in stagione.

E tu, da lassù, li starai abbracciando ad uno ad uno.

Questa salvezza, questa storia è per te.

Per Graziano

Ancora

Sono trascorse solo poche ore.

Ore di delirio, di festa assurda, di incredulità pure davanti alla realtà dei fatti.

Tremiamo ancora all’idea, non riusciamo a scollarci dagli occhi quei ragazzi che in 10 contro 11 hanno difeso a spada tratta un risultato che sapevano sarebbe stato storia.

Hanno lottato su tutto, hanno respinto di tutto, hanno resistito all’assedio con lo stesso spirito e la stessa anima che la gente di questa terra sa di dover avere in ogni istante della propria vita.

Iniziamo solo ora a respirare fuori dall’apnea, guardando i social pieni di bandiere giallorosse e un mondo del calcio che sorride e celebra l’impresa di una squadra che è molto più che calcio.

Abbiamo voglia di amare tutti, di abbracciare ogni singolo eroe: dal Presidente, a tutto lo staff, a tutti i ragazzi, a Coulibaly che non ha mai smesso di crederci, tutti.

Eppure, mamma mia. Che voglia che tutto riparta, che voglia di tornare a sognare, lottare, stare male per questi colori.

Senza sosta, una passione che pulsa dentro e non lascia scampo.

Non vediamo l’ora. Serie A. Ancora!

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