Cosa Resta, Lecce – Napoli

Beh a questo giro resta, intanto, un po’ di rammarico. Che è una novità rispetto alle ultime apatiche uscite. Vediamo cos’altro resta di Lecce – Napoli.

Easter Egg

Quello di Falcone e Gallo più che una papera è un uovo di Pasqua, una sorpresa amara da due ragazzi (soprattutto il primo) che spesso avevano salvato gioco, partita e punti per questa squadra. Inconvenienti che ci stanno ma che purtroppo saltano sempre più all’occhio rispetto alle svirgolate di un attaccante, se non altro perché tra gol fatto e gol subìto fa sempre più male il secondo. Ma le sorprese nell’uovo sono così, dolci e amare allo stesso tempo, perché in fondo si sa, non sono mai come ce le saremmo aspettate. Altrimenti non sarebbero soprese, altrimenti non sarebbe stata un Easter Egg.

Il portiere giallorosso Wladimiro Falcone

Via Puntis

No, la battuta sulla Via Crucis contemporanea alla partita di ieri e sul Calvario che sta attraversando il Lecce ultimamente sarebbe troppo banale oltre che blasfema. Allora, giusto per tenerci sulla scia del Real Time, sarebbe più opportuno parlare di una Via Puntis. Quella che il Lecce ieri ha solo provato a tornare ad intraprendere, per squagliarsi poi davanti ad un episodio tanto rocambolesco quanto fatale. Ma mancano ancora 9 partite, nove stazioni in cui riprendere la diritta via smarrita sarà fondamentale. A partire dalla prossima con la Samp. Piano piano, Via Puntis.

A Pasquetta piove sempre.

È una delle poche certezze della vita. L’unica eccezione è stata giusto al tempo del lockdown, quando il sole splendente accolse la gente costretta a grigliare sui balconi e sulle terrazze. E allora, forse, gioire ieri per un risultato positivo sarebbe stato un po’ troppo. Eppure, soprattutto dopo il pareggio, era tutto bello che apparecchiato per tirare fuori il risultato dell’anno che, dopo il pari dell’andata, avrebbe regalato al Lecce il prestigio di aver fermato la schiacciasassi di questo campionato. Ma il pasticcio Falcone-Gallo era lì, come la nuvola di Fantozzi, a ricordarci che è inutile organizzarsi in anticipo. Tanto, alla fine, a pasquetta piove sempre.

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