Il lungo cammino del Peba: in provincia di Lecce solo pochi comuni hanno concluso l’iter di approvazione

In provincia di Lecce solo 17 amministrazioni comunali hanno concluso l’iter procedendo all’approvazione dei Piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Altri 20 appaiano con la concessione in avvio.

Porzioni di territorio libere da muri, pali, recinzioni e marciapiedi ed edifici pubblici facilmente accessibili per tutte e tutti. Sul superamento delle barriere architettoniche dal 2019 la Regione Puglia ha speso 800mila euro per 140 Comuni, di cui 51 leccesi(per una spesa complessiva di 260mila euro di contributo regionale).

In provincia di Lecce, però, solo 17 amministrazioni comunali hanno concluso l’iter procedendo all’approvazione dei Piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Gli enti ad aver adottato il Peba – quegli strumenti utili a monitorare, progettare e pianificare interventi finalizzati al raggiungimento di una soglia ottimale di fruibilità degli edifici per tutti i cittadini – sono Alliste, Campi Salentina, Carpignano Salentino, Casarano, Collepasso, Matino, Melissano, Morciano di Leuca, Neviano, Nociglia, Parabita, Racale, Salice Salentino, San Cesario di Lecce, Sannicola, Taurisano, Tuglie.

Barriere architettoniche – foto da internet

Sono diverse le ragioni per le quali il Peba è ritenuto fondamentale per gli amministratori: dalla programmazione degli interventi da attuare nel proprio territorio al miglioramento della vivibilità. Ma i Piani sono altresì importanti per definire il tipo di soluzione da apportare per ciascuna barriera rilevata, i relativi costi e la priorità di intervento.

Inoltre, dotarsi del Peba è, soprattutto, un obbligo legislativo – divenuto tale dapprima nel 1986 e, successivamente, con la legge 104 del 1992 –. A spiegarlo è l’ingegnera Addolorata Doronzo, funzionaria tecnica della Sezione Politiche abitative del Dipartimento Ambiente, Paesaggio e Qualità urbana della Regione Puglia. «Partiamo dal presupposto fondamentale che il Peba è un atto di pianificazione obbligatorio per il territorio che racchiude in sé diversi momenti che contemplano l’analisi della situazione dell’accessibilità a livello edilizio ed urbano, la progettazione e la programmazione con la definizione degli interventi prioritari. In sostanza esso contiene tutti gli elementi fondamentali per individuare e conoscere le eventuali barriere architettoniche presenti e stabilire i presupposti che conducano ad una città accessibile e dunque a misura di tutti. Una città – sostiene l’ingegnera Doronzo – in cui non sussistano limiti che pongano in condizione di marginalità sociale alcun individuo».

Fatta questa premessa e considerando il lavoro degli uffici regionale in questi ultimi anni, Doronzo afferma con certezza quanto l’intervallo di tempo nel quale lo strumento viene redatto dai Comuni pugliesi «ha costituito un momento di partecipazione attiva dei soggetti in stato di fragilità che pertanto si sono sentiti coinvolti in un processo decisionale in grado di influire positivamente sulla propria condizione. Lo strumento – prosegue ancora Doronzo – una volta implementato diventa una presa d’atto circa lo stato di accessibilità dei percorsi principali e degli edifici pubblici nonché di quelli privati ad uso pubblico, e consente una programmazione degli interventi a seconda di un grado di priorità assegnato nel Piano stesso che permette di agire in maniera efficiente ed efficace sul territorio urbano».

Nonostante la “resistenza” di 45 Comuni rimasti indietro – mancano all’appello anche Copertino, Nardò e Gallipoli cinque sono quelli che figurano nell’elenco la cui redazione del Peba è ancora in corso (Cavallino, Lecce, Soleto, Trepuzzi, Tricase); nove hanno avviato la redazione del Piano (Castrignano de Greci,Cursi, Galatina, Martano, Melendugno, Minervino di Lecce, Montesano Salentino, Muro Leccese, Novoli) e altri 20 appaiano con la concessione del Peba in avvio (Andrano, Arnesano,Bagnolo del Salento, Caprarica di Lecce, Castrì di Lecce, Corsano, Giuggianello, Giurdignano, Lequile, Lizzanello, Maglie, Martignano, Melpignano, Monteroni di Lecce, Poggiardo, Presicce-Acquarica, Surbo, Taviano, Uggiano La Chiesa, Veglie).

Per quanto riguarda il Comune di Lecce, invece, l’ultimo aggiornamento è di maggio 2022. Palazzo Carafa ha trasmesso le schede inerenti gli edifici e le aree urbane significative. «Comprendiamo che il Peba di Lecce – ha aggiunto Doronzo – riguarda un progetto molto più ampio, e dunque le tempistiche sono chiaramente maggiori rispetto ai progetti portati avanti dagli altri comuni».

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