Turismo, il bilancio del 2023 in Italia

Dai numeri dell’outdoor alla spesa media pro-capite, fino a primati interessanti per la Puglia
Punta Palascia, Otranto, ph . Pietro Crivelli

Attraverso i dati ENIT ricostruiamo il 2023 del turismo nel nostro paese: tante nuove tendenze, ma anche una grande conferma: la vacanza estiva, al mare, è intoccabile.

Numeri e preferenze

Il 2023 è stato, per molti, l’anno della vera e propria ripresa del turismo, il primo “fuori” dalla pandemia che ha, inevitabilmente, condizionato umori e numeri di un settore per tradizione sensibile ai fattori esogeni

L’estate 2023, in particolare, registrando dati significativi in termini di spesa e presenze, ha segnato una decisa ripresa del turismo: sono stati oltre 34 milioni gli italiani che si sono concessi una vacanza durante i mesi estivi, dato in aumento del 10% rispetto al 2022.  In linea con gli anni precedenti, invece, Il soggiorno medio,  che si è attestato intorno agli 8 giorni.

In merito alle scelte in termini di alloggi per il proprio soggiorno, oltre 1 italiano su 5 (22%) ha scelto una soluzione outdoor, un dato senz’altro in crescita rispetto a quello dello scorso anno.

La motivazione principale, secondo l’indagine Enita, che ha guidato la scelta verso la vacanza open air, per il 38% dei rispondenti è stata la possibilità di vivere una vacanza in libertà, una vera e propria evasione rispetto alla routine cittadina, a cui si aggiunge anche il desiderio di entrare in connessione con la natura ed in empatia con gli altri viaggiatori.
Tra le opzioni outdoor tra le preferite il campeggio, in particolare, che piace ad 1 italiano su 4.A livello di destinazioni, i vacanzieri outdoor in Italia (75%) prediligono la Toscana, scelta dal 17% dei rispondenti, e a cui seguono la Sicilia (16%) e la Puglia (13%).

Tra le mete scelte dagli italiani per le proprie vacanze la preferita si conferma il mare.

Al secondo posto ci sono poi le vacanze culturali, scelte dal 19% dei rispondenti, e quelle in montagna, a breve distanza con un 17%.

Chi ha scelto l’outdoor, invece, oltre al mare si è concentrato di più sulle località montane (15%) e sulla vacanza rurale (15%). Sul gradino più alto del podio delle regioni più adatte al turismo rurale si è posizionata la Puglia, scelta dal 13% dei viaggiatori; a seguire la Sicilia, con l’11% delle preferenze e, a breve distanza, la Toscana e l’Emilia-Romagna selezionate scelte dal 10% dei rispondenti.

Torre Guaceto, Brindisi, ph. Giorgia Esposito


La spesa media

La tendenza, in termini di spesa, è stata quella di un maggior investimento per l’outdoor: se la spesa media dei vacanzieri è stata di 1.575 euro, per la vacanza all’aria aperta si è speso il 22% in più arrivando a 1.918 euro. Per la vacanza open air, in particolare, a prevalere è la fascia di spesa tra i 1.001 e i 2.000 euro (scelta dal 35% dei rispondenti) mentre per le altre forme di ricettività la maggioranza dei vacanzieri (39%) ha speso meno di 1.000 euro.
La ricerca ha incoronato luglio e agosto come i mesi principali delle vacanze italiane, scelti rispettivamente dal 38% e dal 49% dei rispondenti come periodo di svolgimento delle proprie ferie. Tra chi ha scelto una vacanza outdoor, tuttavia, si è assistito ad un interessante sorpasso del mese di luglio che – in controtendenza con quanto registrato lo scorso anno – emerge come preferito, scelto dal 45% dei vacanzieri rispetto al 42% che ha optato per agosto.



La vacanza estiva non si tocca: nonostante le incertezze economiche, cresce il “partito dei vacanzieri”, in incremento rilevante rispetto al 2022. Passata la pandemia, si confermano due trend: l’estate italiana è la preferita dagli italiani (e non per ragioni economiche) e il turismo outdoor, vacanza ideale ormai stabilmente per circa un quinto degli italiani. La vacanza outdoor è anche quella nella quale gli italiani dichiarano di spendere di più” ha dichiarato Livio Gigliuto, Presidente di Istituto Piepoli.

Il Ministro del Turismo Daniela Santanchè, ph. Ansa

Il bilancio del ministro Santanchè

In una recente intervista a UnoMattina il Ministro del Turismo Daniela Santanchè ha dichiarato: “Il turismo rappresenta il 13% del nostro prodotto interno lordo e dà molta occupazione, inoltre ci crediamo talmente tanto che tutte le risorse che abbiamo a disposizione in un momento difficile per la nostra nazione. I dati ci stanno dando ragione perché in questo momento i dati ci dicono che ci sono oltre 19 milioni di persone che stanno trascorrendo qualche giorno di vacanza in Italia. Dobbiamo essere orgogliosi di quanta voglia c’è di Italia nel mondo. Importante è anche il dato sulla spesa pro-capite, in aumento del 15%, e quello sulla permanenza media dei pernottamenti si sta allungando.

Sui numeri delle festività appena concluse:

“I dati relativi alle festività confermano la notevole ripresa del settore turistico italiano, che ha superato le aspettative durante un autunno particolarmente favorevole. Questo trend positivo continua ad affermare l’Italia come protagonista nel panorama turistico europeo. Due indicatori di particolare rilievo emergono da questa analisi: il primo riguarda l’eccezionale performance delle piattaforme online, che posizionano l’Italia al vertice della classifica dei principali paesi competitor, come Spagna, Francia e Grecia. Il secondo indicatore sottolinea il successo non solo delle località montane, ma anche di quelle lacuali e termali, che si confermano come le destinazioni più prenotate online nel mese di dicembre. L’ampia offerta turistica italiana -che non ha eguali nel mondo- deve costituire un punto di forza non solo durante le stagioni tradizionali, ma anche al di fuori di esse. Nonostante i dati positivi registrati durante l’alta stagione, l’obiettivo principale è promuovere la crescita del turismo in tutti i periodi dell’anno, affrontando con determinazione la cruciale sfida della destagionalizzazione.

Il nuovo turismo in Puglia

Nonostante le nuove tendenze, la Puglia si conferma in cima alle classifiche di gradimento: è al primo posto tra le destinazioni relative al turismo rurale e al quarto posto tra le destinazioni turistiche relative ai viaggi outdoor.

Numeri interessanti, che certificano l’opportunità per questa regione di puntare, oltre che sulle attrazioni più note come il mare o i flussi culturali, anche ad una rivalutazione delle esperienze rurali nei piccoli borghi e nelle campagne. Una prospettiva importante, anche in ottica del contrasto all’abbandono dei territori agricoli e allo spopolamento dei centri più piccoli, attraverso un giro d’affari potenzialmente non da poco: dall’indagine sopra riportata, infatti, si stima che la spesa media pro-capite per le esperienze di questo genere è addirittura superiore rispetto a quella per altre formule di turismo più “classiche”.

Strutturare reti in grado di cogliere le opportunità sarà fondamentale per il riposizionamento ed il rilancio strategico dei territori: una sfida attuale, con un potenziale che va ben oltre le prospettive per il 2024.

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