Di Francesco si aspettava una partita aperta. Non c’è che dire, aveva ragione, anche troppo. Questo, e qualcos’altro, restano di Udinese-Lecce.
L’ora solare
Ci sarà stato un “errore di comunicazione”, sicuramente. Non grave come quello che ha condannato, nel giro di pochi mesi, una delle eroine all’apice negli ultimi 10 anni, ma comunque incisivo sul risultato finale.
I giallorossi a Udine hanno dormito un’oretta in più, spostando le lancette avanti con po’ di anticipo rispetto a quanto dovuto.
Passata la prima oretta, risvegliatisi dal torpore, hanno tirato fuori la solita, buona prestazione dell’ultimo periodo, senza riuscire però a portare a casa quantomeno un punticino.
Poco male, ma la prossima volta un po’ più di attenzione.
Mannaggia all’ora solare.

Equilibrio sopra la follia
Si chiedeva un attacco più incisivo, e Udine 2 gol sono arrivati.
Il prezzo dei 3 incassati, però, è un attimino esoso.
Non è facile incidere davanti senza scoprirsi, ma se questa squadra aveva trovato poche, flebili, convinzioni nell’ultimo periodo, una di queste era che la linea Coulibaly-Ramadani-Berisha fosse l’unica in grado di garantire equilibrio.
Toccarla, lasciando fuori proprio il maliano, è stata un po’ una follia, soprattutto alla luce dell’Helgason lontano parente di quello Giampaolista.
Work in progress, certo, ma per costruire bisogna pur appoggiarsi su basi solide, nel momento in cui trovano.
In bilico, ma cercando l’equilibrio sopra la follia.
Appuntamento Conte
Martedì, 18.30, Lecce.
Sembra l’invito ad un aperitivo, zona Santa Chiara, Castello Carlo V, per i più chic Gallerie di Piazza Mazzini.
Un Campari, due arachidi, un rustico in 4 e 4 chiacchiere sui gossip internazionali.
Invece no, è un appuntamento chiave per la stagione, uno dei più sentiti, se non altro perché l’ospite è di quelli che non passa mai inosservato.
Antonio Conte a Lecce non è esattamente un idolo. Ma è un vessillo di Lecce e leccesità nel mondo, che piaccia o no. Nel suo spirito sanguigno, nella sua genuinità, nel suo essere sempre così abbronzato dal sole di Porto Cesareo.
Di martedì, alle 18.30, è un bell’appuntamento sprecato, soprattutto perché difficile per chi, a quell’ora, sta ancora inseguendo le ultime briciole della sua pagnotta della giornata.
Peccato, che se lo goda chi se potrà godere. L’appuntamento Conte.