Una finale è così, mette un punto, divide, ma a suo modo lascia un segno indelebile tra chi vince e chi perde.
TOP
VECCHIO FRACK, STESSO CRACK
Dopo aver dissacrato un divo di Hollywood, non pago, stavolta ci riprova con un classico che a Sanremo è intriso nelle mura dell’Ariston.
Destruttura Vecchio Frack riarrangiandolo sulle note di Billy Jean, presentandosi con un frack pieno di fili e luci, e un copro di ballo ucraino che crea un momento di spettacolo di altissimo livello.
Ancora una volta, porta tutti a scuola di comicità e ironia insegnando come, con la chiave giusta, tutto si passa vivere con un sorriso, anche le polemiche più assurde.
Fiore Vecchio Frack, stesso Crack
Il SANREMO DELLE RADIO
Comincia oggi e finisce, con tutta probabilità, a Ottobre.
Fuori dall’ Ariston è già partito da giorni, sulle piattaforme di streaming e nelle radio, un nuovo Sanremo, quello di cui adesso riuscirà a conquistare numeri e classifiche non meno importanti.
Sono in tante quelle che promettono bene: da Annalisa ai The Kolors, dai Negramaro, Emma e Mahmood a tanti altri, il festival del successo passerà (stavolta davvero) dal giudizio del gusto popolare.
Comincia oggi, il Sanremo delle Radio
LA VITTORIA SULLA NOIA
Settimane di chiacchiere, tipiche di carnevale e della kermesse più discussa d’Italia.
Ma poi arriva la musica, zittisce tutto e tutti, rivaluta testi e parole ed aggiunge il valore umano al sapore meccanico a ciò che l’intelligenza artificiale potrà pur creare ma mai vivere.
Angelina vince su tutto e tutti, forse non con la miglior canzone ma sicuramente con la più grande voglia di sfatare la noia dei miti sulle raccomandazioni puntando, semplicemente, sulle proprie emozioni.
Più che una vittoria de La noia, una vittoria Sulla Noia
FLOP
IL LIMITE DEI 30
Delirio di megalomania dall’ esito già scontato, una classifica finale che ingurgita in pancia gioielli di musica che avranno maggiore gloria, si spera, d’ora in poi.
30 cantanti, 30 storie, 30 progetti che necessariamente avrebbero avuto fortune alterne su quel palco, con risultati anche piuttosto ingiusti e irrispettosi verso la caratura dei personaggi in gara.
Ridurre il numero sarebbe, forse, anche una forma di rispetto verso chi si mette in gioco a Sanremo.
Ok la varietà, ma non raggiungiamo più il limite dei 30, please.
Il VOTO BORGHESE
Aveva smosso acque e pareri, negli scorsi giorni, la presenza costante di Geolier in cima alle classifiche provvisorie.
Si conferma, tra i 5 finalisti, sbanca con il 60% anche l’ ultima manche di telefono ma non basta, perché tutto è ribaltato con un voto borghese alla Borghese: radio e sala stampa.
Al di là dei gusti, per il futuro, bisognerà riflettere su quanto, ancora, nel 2024, il voto di pochi può fare la differenza su quello di molti.
Soprattutto quando ribalta il sentore popolare, un voto Borghese
LA CLASSIFICA DEL SALENTO
Con 4 cantanti in gara su 30 sognare era legittimato anche dal calcolo delle probabilità.
E invece no, il Sanremo più salentino di sempre si chiude con Alessandra Amoroso al nono posto come miglior risultato, con Emma, i Negramaro e Diodato persi nei meandri di una classifica fin troppo capiente per essere veritiera.
Ma il successo, l’entusiasmo e l’orgoglio che hanno portato non si misurano in una classifica, ma nell’ amore di una terra che non vede l’ora di riabbracciare i suoi artisti.
Checché ne dica la classifica del Salento