Max Montanari torna con il nuovo singolo “Con le parole”, un singolo «che parla della forza dirompente delle parole»

“Con le Parole” è il nuovo singolo del rocker romagnolo Max Montanari. Il singolo è stato lanciato lo scorso 22 marzo (in quattro lingue) e sta ottenendo un enorme successo in tutto il mondo.
Abbiamo deciso di scambiare alcune parole con il grande musicista italiano per cercare di capire meglio il personaggio e anche la sua filosofia nel suo modo di lavorare.

Come si definirebbe Max Montanari a chi non lo conosce?
Max Montanari oggi è un mix tra la consapevolezza di quello che era e (fortunatamente) oggi non è più, un eterno sognatore incuriosito da tutto ciò che non conosce e lo stimola nel gettarsi “ad ali spiegate” verso progetti nuovi e stimolanti ed un manager che, conoscendo la realtà dei fatti in merito all’arte dal punto di vista lavorativo, a livello internazionale, controlla che l’estro artistico non esageri, mantenendo tutto sotto controllo (ndmax: cosa più facile a dirsi che a farsi, perché chi è “arso” dal fuoco dell’arte, sa bene di essere Dr Jekill & Mr Hide per se stesso)”.

Raccontaci di quando ti sei avvicinato alla musica.

“Mi sono avvicinato alla musica perché essa era parte della mia famiglia; nonostante i miei genitori non fossero dei musicisti e non abbiano mai favorito né seguito questa mia verve (spingendomi a costanti compromessi) il padre di mia Madre, Alberto, suonava come batterista in diverse formazioni di musica folkloristica romagnola e fin da piccolo mi piaceva andarlo a vedere suonare con i suoi amici nelle feste, nelle sagre o semplicemente assistere in compagnia della nonna Giuseppina, alle prove. La magia e l’alchimia che notavo, mi colpì moltissimo – spiega Montanari – tanto da costringermi a chiedere a mia madre di poter andare a scuola di musica; da li è incomincia il mio cammino verso la musica classica (lo studio del piano forte, iniziato prima in forma privata e poi conclusa con lo studio accademico, anni dopo)”.

Quali sono gli artisti o le band che ti hanno maggiormente influenzato?
“Da piccolo mia madre mi faceva ascoltare molta musica italiana come Toto Cutugno, Ricchi e Poveri, Raf, Tozzi, Ruggeri ed alcuni esponenti della commerciale pop rock del momento (Duran Duran, Spandau Ballet, Phil Collins…); fino ai 13 anni pensavo che la musica fosse solo questa, o quella eseguita da mio nonno nelle balere (il liscio); finchè per caso, tra una partita tra amici al commodore 64 e una radio ascoltata in un negozio di abiti con mia madre, ho avuto l’occasione – o meglio, lo shock – di ascoltare quella che per me è stata la canzone “svolta” che ha cambiato tutto: “Wind of Change” degli Scorpions (album Crazy World – 1991). Quell’ascolto mi ha davvero traumatizzato: ho scoperto le chitarre elettriche, gli assoli, le vocalità maschili espresse oltre quello che pensavo umanamente possibile –
racconta con entusiamo Max– e soprattutto mi è stato detto che quella musica era Hard Rock. Da li il passo a comprare (o meglio, farmi comprare) ogni mese un disco a caso che mi piaceva in base alla copertina…è stato breve. Sono arrivati i Queen, i Deep Purple, i Kiss, gli AC/DC, Bon Jovi….elenco infinito di artisti leggendari che mi hanno riempito la testa e il cuore di grandi emozioni – prosegue Montanari – ed hanno plasmato ciò che sono oggi. Chi mi ha maggiormente influenzato sono certamente (esclusi gli Scorpions, mia band preferita), Iron Maiden, Aerosmith, Kiss, ma anche i più freschi Sixx Am, Darkness, Steel Panther… e, ovviamente (a livello italiano), i Litfiba fino al disco “Spirito”.

Da qualche giorno è uscito il tuo nuovo singolo in 4 lingue. Ti aspettavi un tale successo, considerando che sta spopolando in mezzo mondo?
“(sorride, sospira e risponde) Stefano, se mi avessi fatto questa domanda quando ero il cantante dei “Perikolo Generiko” (25 anni fa) ti avrei risposto “Che era un successo meritato perché noi eravamo dei grandi, i migliori e che arrivavamo dove volevamo perché non ci fermava nessuno”. Oggi, che quel progetto è terminato (con molti dissapori e cambiamenti ) e tanta acqua è passata sotto i ponti, io sono felice come un bambino che questo azzardo musicale stia funzionando così bene; questi due anni di Covid, in cui ho dovuto ricostruire la mia identità musicale a livello digitale e stream, trasformandomi – o meglio evolvendomi – in un artista multimediale (il che implica il quintuplo del lavoro giornaliero) –
prosegue Max Montanari – mi hanno costretto a lavorare moltissimo, a ritmi serrati, vedendo crescere tutto il progetto in maniera esponenziale ogni giorno; non da solo, ma grazie alla collaborazione in tutto il mondo di centinaia di musicisti, produttori, speaker che come me e con me si uniscono, condividono, supportano, promuovono progetti e artisti musicali “che lavorano seriamente”. Quindi, la risposta alla tua domanda “Ti aspettavi un tale successo..?” è no. Ma immaginavo, visto la continua evoluzione che vedo, giorno per giorno, che qualcosa si sarebbe mosso ulteriormente in maniera positiva. Questa intervista è la conferma che tanto lavoro porta riscontro e mi sento molto onorato di farla con quella che reputo sia la miglior testata “indipendente” d’Italia”.

Raccontaci il concept di questo singolo e dell’accattivante video.

““Con Le Parole”, “Con las Palabras”, “Com Palavras” , “King of lies” è un singolo che parla della forza dirompente delle parole, quando sono utilizzate dai politici, dai religiosi, o dai grandi comunicatori; con l’aggiunta che internet rende le idee incredibilmente potenti. Nascono politici su queste nuove forme di comunicazione (vedi M5stelle) – spiega Max – tutti si improvvisano tuttologi, virologi, religiosi, comunicatori, e il fondamentalismo ne ha fatto la sua arma più micidiale costringendo le persone ad ammazzare via stream, a farsi esplodere etc… in nome di falsi miti, false ideologie… Ogni versione del mio singolo, nella sua lingua, è leggermente differente. Questo perchè raccontare questo concetto in italiano è diverso che farlo in Brasile, o in Europa o in Bolivia; da qui, l’idea di raccontarlo in 4 modi diversi, perché lo capiscano più persone differenti . Il Video sarebbe stato bellissimo da raccontare e da spiegare, ma siccome è stato censurato (visto il momento storico molto particolare) sta subendo tanti cambiamenti che – spero – ci portino a distribuirlo a breve…anche se invito il lettore a guardare la promo, dove conoscerà Mr. Purple, Mr. Red, Mr. Green & Mr. Blu”.

Cosa pensi della situazione musicale in Italia? C’è qualche giovane che può emergere senza avere alle spalle degli sponsor importanti?
Per me la Musica Italiana era quella degli anni 80/90: Tozzi, Raf, Spagna, Pausini, Ramazzotti, PFM, Banco Mutuo Soccorso, Carrà…hanno lasciato segni indelebili del loro passaggio, diffondendo la nostra cultura e musicalità ovunque. Vuoi un esempio pratico? Quando la Carrà è venuta a mancare (lo scorso 5 luglio – NDR), in Argentina è stato lutto nazionale; Erano almeno 20 anni che Raffaella non faceva nulla di nuovo a livello musicale…ma aveva lasciato il
segno. Tuttavia, oggi nessun artista può arrivare a questi livelli per 3 motivi:
– il primo in termini di “preparazione artistica”, in quanto la gavetta ti forma tantissimo; i format tv non ti formano a nulla, se non ad avere un ego smisurato che non ti serve nella difficile relazione tra vita privata e palco;
– il secondo e che le etichette discografiche non sono interessate a lavorare nel tempo e negli anni sugli artisti (l’unico modo di farli “imprimere “ nella mente delle persone e farli crescere) preferiscono sviluppare progetti “usa e getta” che sono più facili da gestire, tutti uguali, senza identità e stile;
– il terzo motivo è rappresentato dal fatto che il mercato non ha più la cultura della curiosità e della passione; appassionarsi ad un artista è un lavoro di costante marketing e pubblicità – ci racconta Max – il popolo che ascolta deve essere capace di incuriosirsi, questa cosa è possibile in america latina o negli Stati Uniti dove sono molto più “tradizionalisti “ che in Europa. Ma qui da noi è molto difficile perchè siamo ormai abituati a cambiare ascolto come si cambia le playlist. Non significa che non ci siano esempi di buoni lavori discografici, come ad esempio Negramaro o Modà – conclude Max – ma tutto il resto è una mera operazione commerciale molto lontana dall’essere “artista”, almeno come lo intendo io
”.

Quali novità puoi anticipare ai nostri lettori sull’uscita del nuovo disco?
“…che dopo “S.a.l.i.g.i.a. reborn” (album sui 7 vizi capitali, lanciato nel 2020/21 che mi è valso il premio come miglior artista straniero in America Latina) non faremo nessun album ! Ho trovato finalmente 3 musicisti che la vedono esattamente come me e sono disposti a prendere questa nuova esperienza come un nuovo modo di essere musicista: Antonio #Shinobi, Tommaso Sorre e Giorgio Borri (trio noto come #KAliophes, band Fiorentina). Seguiamo il mercato, lanciamo ogni 4/5 mesi un singolo nuovo in lingue diverse e lavoriamo sulla promozione costante, sulle interviste, con show e tanta promozione social, che oggi è FONDAMENTALE. Altre novità i lettori del vostro giornale le scopriranno seguendo la mia rete sociale, che è molto attiva!”.

FOTO UFFICIO STAMPA
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