Amnesty International, i Negramaro ritirano il premio come miglior testo sui diritti umani

Sono molto emozionato, questo premio è un emblema di tutta una carriera, di un percorso fatto insieme ai Negramaro”: ieri alla band la consegna del “Premio Amnesty International Italia“.

Foto “Voci della Libertà”

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Sono state queste le parole di Giuliano all’annuncio che ‘Dalle mie parti’ aveva vinto il “Premio Amnesty International Italia” come miglior testo sui diritti umani. Concetto che la voce dei Negramaro ha ribadito ieri 25 luglio a Rosolina Mare, dove si è svolta la serata finale della 24a edizione di “Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty”, quest’anno legata al 60° anniversario di Amnesty International, durante la conferenza stampa poco prima della consegna del premio.
E bellissime anche le parole di Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia, che ha spiegato il perché è stato proprio il brano che conclude l’album ‘Contatto’, ad aggiudicarsi la vittoria:
«’Dalle mie parti’ è un inno a un mondo
senza discriminazioni e senza confini,
un appello a porre fine alla contrapposizione mio/tuo in favore di un’appartenenza e di un’esistenza comuni e condivise.
Abbiamo deciso di premiare un brano
che a partire dal titolo dell’album di cui fa parte invita a superare le divisioni, acuite da un anno e mezzo di pandemia, che ha isolato molte persone e ha incattivito e fatto sprofondare nel rancore tante altre, convinte che per difendere i propri diritti sia necessario toglierli ad altri.
Ripartiamo dall’arte e dagli artisti, trascurati come produzione non essenziale e che invece da sempre dimostrano quanto siano fondamentali, anche per promuovere i diritti umani».

Giuliano Sangiorgi e Andrea Mariano, in rappresentanza della band, si sono poi esibiti in un mini live interpretando anche ‘Per uno come me’, singolo dell’album ‘Amore che torni’ del 2017, che già affrontava il tema ribadendo il concetto che come nessuno si salva da solo ma siamo tutti in dovere di riscoprire la nostra umanità.
Non si è risparmiato Giuliano: “Io penso – ha aggiunto ancora- che ‘umani’ lo siamo ancora tutti, c’è una brutta moda di essere cattivi, cinici, spietati… ma è solo da ‘leoni da tastiera’” e poi si é lasciato andare ad un’esibizione intensa, di forte impatto emotivo.
Ed emozionato lo era visibilmente quando ha accolto il premio come un emblema di tutta una carriera, di un percorso ventennale fatto insieme ai Negramaro”.

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