Università del Salento “I campionati di calcio professionistici e la loro sostenibilità nel III Millennio”: tra i relatori Gravina e Sticchi Damiani

Importante incontro sulla sostenibilità del calcio all’Università del Salento

Importante incontro all’interno del corso di Management dello Sport dell’Università del Salento, con protagonisti, tra gli altri, il Presidente della FIGC Gabriele Gravina e quello dell’US Lecce Saverio Sticchi Damiani.

Aprono il dibattito i saluti degli organizzatori dell’incontro e del corso, con i professori Melica, Pisanò e Polidori che ribadiscono la strategicità del corso di Management dello Sport nel territorio locale e non solo.

Tantissimi gli interventi in cartellone, per un incontro di livello nazionale che vede al centro la sostenibilità del modello calcio in Italia.

“Il calcio ha bisogno di ritrovare i valori dell’Etica”

Presidente della FIGC – Gabriele Gravina

All’interno del dibattito è intervenuto il Presidente della FIGC Gabriele Gravina sostenendo come solo Economia ed Etica possano dare grande contenuto alla Sostenibilità che oggi è un concetto un po’ abusato.

il Presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio Gabriele Gravina

L’economia del calcio è un’economia molto forte (4miliardi e 400 milioni come valore della produzione) che genera un ritorno importante e che lo rende una vera industria, sia come impatto diretto che indiretto. Il 20 % dei giovani della popolazione italiana tra i 5 e i 16 anni è tesserato con la FIGC. Questo dà la dimensione del fenomeno calcio in Italia, ma non solo. Se è vero che è cresciuto, il calcio, nella sua dimensione economica, la sua dimensione etica non può che essere un’ importante precondizione. Valori e rispetto sono elementi importanti nella competizione così come nel mondo del calcio stesso. Al di là dell’esplosione del valore della produzione, il calcio è in crisi, una crisi di cui ancora non siamo riusciti a definire il motivo ma che impone una rivoluzione culturale, un nuovo umanesimo sportivo che riporti l’etica anche in questo fenomeno economico. Per risolvere e uscire dalla crisi si ha bisogno non (o non solo) di norme di legge, ma si ha bisogno di cambiare direzione e senso, di una progettualità nuova. Una rivoluzione che il calcio non può rimandare, e non può pensare di risolverla “aumentando la torta” da suddividere, perché un valore alto non è sufficiente a determinare migliori condizioni di salute del sistema complessivo. Bisogna lavorare sui processi per arrivare ad una crescita, non tanto in termini di valori quanto di cultura per mantenere l’equilibrio, e di conseguenza la sostenibilità sistemica del mondo del calcio.  

Sul Lecce

Complimenti a Saverio e al Lecce per tutto quello che sta facendo, non solo in termini di risultato sportivo ma anche per l’importante progettualità in linea con la nostra visione in prospettiva del creare e fondare nuove modalità evolutive nei modelli gestionali delle società di calcio”.

” E’ necessaria una stagione di controlli e sentenze, il tempo dei bilanci creativi è finito”

Saverio Sticchi Damiani – Presidente Unione Sportiva Lecce

Al presidente Gravina ha risposto, poi Saverio Sticchi Damiani – Professore di Diritto Amministrativo e Presidente U.S. Lecce, parlando di una sostenibilità che il Lecce da un po’ di anni a questa parte cerca di realizzare con i fatti, soprattutto dopo la retrocessione. Era necessario ripartire con un progetto sportivo coraggioso, dei giovani, affrontando degli investimenti sui generis apparando la spesa per il mercato della squadra giovanile con quello della prima squadra. Affidarsi in questa politica a Pantaleo Corvino e strutturare un settore giovanile ha comportato che oggi ci si trova con la squadra più giovane della serie A.

Sostenibilità che però, continua il Presidente, non deve essere un dislivello tra ricchi e meno ricchi, ma tra virtuosi che non fanno del debito la base del proprio agire. Il calcio è un’azienda con tutte le regole delle altre aziende, e la lotta non deve essere impari. Il Lecce ha iniziato un percorso virtuoso spontaneamente, non per esercizio di bravura ma perché è l’unica strada possibile per la sostenibilità di questo calcio. C’è bisogno di una stagione di controlli duri, di regole importanti e anche di sentenze dure per appianare i dislivelli e riportare equilibrio anche dal punto di vista del modus operandi. Le regole del calcio sono chiare, è finito il tempo dei bilanci creativi.

“In questo senso spero che il Lecce rappresenti un modello per comportamenti e per l’etica in campo e fuori, e sono felice che sia iniziata la fase in cui questi valori trovano apprezzamento, conforto e tutela.

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