Turismo, tendenze di viaggio per il Natale 2023: neve ma non solo

I rincari per la classica “settimana bianca” spingono gli italiani verso nuove esperienze

Il ponte dell’Immacolata segnerà l’inizio della stagione invernale: 9 italiani su 10 hanno già iniziato a programmare la prossima vacanza.

Le vacanze 2024 degli italiani sono già iniziate, e cominciano da quelle delle prossime feste. Tra le prime indicazioni, in linea con i dati relativi al 2023, c’è sicuramente la tendenza alla vacanza all’aperto: secondo uno studio Enit, anche a causa dei forti rincari nel settore “turismo sulla neve”, i viaggi outdoor sono diventanti un’opzione sempre più considerata, tanto che un italiano su due, tra quelli intervistati, ha dichiarato che sta programmando almeno un weekend escursionistico per l’inverno 2023-2024.

L’analisi congiunta di Enit – Agenzia Nazionale del Turismo, Human Company e Istituto Piepoli, rivela infatti il 28% degli italiani abbia già programmato le proprie vacanze nel periodo di Natale e il 21% in quello di Capodanno.

La maggioranza degli intervistati ha dichiarato che resterà in Italia (65%) mentre gli altri opteranno per l’estero (20%) o per una combinazione di entrambi (12%). L’interesse ai viaggi autunnali e invernali è ancora più marcato se ci si concentra sulla vacanza outdoor: in questo caso, infatti, sono quasi 6 su 10 gli italiani pronti a vivere un break en plain ari.

I numeri delle vacanze sulla neve

In linea con gli aumenti registrati anche in estate, secondo un’indagine di Altroconsumo per una vacanza sulla neve a Capodanno in due persone si preventiva una spesa media che va dai 1.500 euro a oltre 4.500 euro.

Nonostante i rincari, il Friuli-Venezia Giulia, in particolare Tarvisio, si conferma la regione più economica, consentendo, attraverso alcune scelte oculate, di risparmiare anche il 50% in meno rispetto alla media dei costi delle destinazioni considerate. In particolare, Tarvisio è una delle destinazioni con gli aumenti più contenuti, 7% in più rispetto allo stesso periodo del 2022-23, dove una settimana bianca per due persone può costare in media 1.595 euro,

Se, invece, Cortina era già l’anno scorso fra le località sciistiche più care, quest’anno è ancora più inavvicinabile visto gli aumenti del 46% nella spesa per l’alloggio (quasi il doppio della media degli aumenti di costo delle altre città) che portano le previsioni di spesa media a coppia fino a 4566 euro.

In dieci delle 29 località indagate, Altroconsumo ha rilevato che in alta stagione il prezzo dello skipass giornaliero andrà dai 70 euro in su, fino a un massimo di 76 euro. Anche qui, tuttavia, secondo l’indagine, esistono delle eccezioni che consentono di risparmiare: l’Abetone nell’Appennino toscano e l’impianto locale di Champorcher (quello che non fa parte del circuito Monterosa Ski) in Valle d’Aosta, il prezzo dello skipass giornaliero è rimasto invariato

I numeri del ponte dell’Immacolata

Secondo la presidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli, il ponte dell’Immacolata darà il via alla stagione invernale: saranno circa 13 milioni gli italiani che si metteranno in viaggio nel Paese scegliendo innanzitutto la montagna, destinazione che continua a mantenere un forte appeal.

Madonna di Campiglio, Cortina D’Ampezzo e Bormio saranno le località preferite da chi vi si recherà non solo per sciare, ma anche per visitare i tradizionali mercatini di Natale e per assaporare l’atmosfera pre-natalizia.

Bene anche le città d’arte: Roma, Milano e Firenze in testa, godranno di una solida domanda da parte dei turisti italiani e stranieri – soprattutto spagnoli (33%), francesi(16%) e tedeschi(9%) – con oltre il 60% di camere già prenotate.

Si assiste, inoltre, ad un exploit delle località termali dove l’occupazione delle strutture alberghiere raggiunge in alcuni casi anche l’80%.

Tendenze importanti, che confermano la de-polarizzazione dei flussi in favore di destinazioni (ed esperienze, soprattutto) sempre meno scontante ed in linea con quanto avvenuto nel passato. La crescita delle scelte verso il turismo outdoor, le città d’arte e le località termali, infatti, segna il passo verso nuove opportunità di crescita anche per territori non tradizionalmente inseriti nel circuito delle vacanze invernali.

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