Maternità surrogata, Emma Marrone solleva una questione che in Italia è ancora un tabù

“È assurdo. A 39 anni ho tutte le risorse necessarie per essere una buona madre: stabilità economica, maturità psicologica, il supporto della mia famiglia. Eppure, la mancanza di un partner mi priva del diritto di maternità. Desidero figli in un mondo dove ogni donna abbia questa possibilità, non voglio che sia un privilegio legato solo alle condizioni economiche”. – nel corso di una recente intervista, Emma Marrone ha sollevato una questione che continua a essere un tabù in Italia: la maternità surrogata.

Questa pratica, che coinvolge una donna che porta avanti una gravidanza per conto di un’altra persona o coppia, è stata oggetto di dibattito e controversie nel nostro paese per anni.

La cantante salentina ha sottolineato l’importanza di affrontare apertamente il tema e di considerare la possibilità di leggi che regolino questa pratica in modo etico e trasparente, anche nel nostro paese. In Italia, infatti, la pratica dell’utero in affitto non è regolata e, anzi, la Premier Giorgia Meloni nei giorni scorsi è intervenuta duramente sulla questione, sottolineando come la questione debba ritenersi un “reato universale”.

“Continuo a ritenere l’utero in affitto una pratica disumana, sostengo la proposta di legge per cui diventi un reato universale. Spero venga approvata quanto prima”. – ha detto la Presidente all’incontro “Per un’Europa giovane. Transizione demografica, ambiente, futuro”.

Con la maternità surrogata – ha continuato – viene alimentato un mercato transnazionale spacciandolo con un atto di amore, ma nessuno mi può convincere che sia un atto d’amore considerare i figli come un prodotto da banco in un supermercato, non è un atto d’amore trasformare il legittimo desiderio di avere un figlio in un diritto che puoi garantirti con qualsiasi mezzo, con qualsiasi mezzo possibile. L’utero in affitto è una pratica disumana e sostengo la proposta di legge perché diventi reato universale”.

In contrasto con l’Italia, invece, diversi paesi europei hanno già adottato leggi che permettono forme di maternità surrogata. Tra questi paesi troviamo Cipro, Grecia, Macedonia del Nord, Portogallo, Ucraina e Regno Unito, dove è possibile praticare la cosiddetta “maternità surrogata solidale“.

La maternità surrogata solidale si distingue dalla maternità surrogata commerciale perché non comporta un compenso monetario per la madre surrogata. Invece, è basata su un accordo volontario e altruistico tra la madre surrogata e la coppia che desidera avere un figlio. Tuttavia, in Italia, la maternità surrogata rimane una pratica illegale e non regolamentata. Questo lascia molte coppie che affrontano problemi di fertilità senza alternative legali o accessibili per realizzare il loro desiderio di diventare genitori.

La posizione di Emma sul tema solleva l’importanza di avviare un dialogo aperto e inclusivo sulla maternità surrogata nel nostro paese: è essenziale considerare le esperienze e i bisogni delle persone coinvolte, garantendo nel contempo che vengano tutelati i diritti di tutte le parti coinvolte, compresa la madre surrogata e il bambino.

Mentre, quindi, la maternità surrogata resta un argomento delicato e controverso in Italia, l’esempio di Emma Marrone evidenzia l’importanza di affrontare la questione con sensibilità e apertura mentale. È tempo di avviare un dibattito serio e informato su questo tema, al fine di garantire che tutte le persone coinvolte possano essere trattate con dignità e rispetto.

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