Male(dire), è uscito il primo singolo del nuovo album di MustRow, nome d’arte di Fabio Garzia

Esce su tutte le piattaforme digitali il 27 settembre 2019 “Male(dire)”, il primo singolo del nuovo album di MustRow, nome d’arte di Fabio Garzia, musicista cantautore di estrazione Blues/Rock. Il brano è distribuito da Universal per Island su licenza Thaurus.

Si tratta del primo singolo di un album che vuole essere un viaggio critico nei confronti di se stessi e della società moderna. Un disco che rappresenta lo specchio di una realtà quotidiana in cui appare sempre più facile vivere con leggerezza e distacco, piuttosto che preoccuparsi per il prossimo.

Fabio Garzia, in arte Mustrow, nasce a Roma nel 1982 e a metà degli anni ‘90 scopre quella che rimarrà la sua più grande passione per gli anni a venire: la chitarra. Parallelamente allo studio dello strumento, capisce ben presto di volersi esprimere in maniera più personale e sente il bisogno di scrivere la propria musica. Armato così del vecchio mangianastri, incide e sovrascrive metri e metri di nastro, producendo probabilmente più fruscii che note. Inizia così a comporre il proprio home studio, che ancora oggi fa da sfondo a buona parte delle sue creazioni. Questo nuovo album prosegue il percorso del cantautore romano, iniziato fin da bambino grazie alla prima chitarra regalatagli dal padre e proseguito negli anni. Prima di dedicarsi al suo progetto solista la sua passione l’ha portato a calcare alcuni tra i più importanti palchi d’italia e a collaborare come musicista e compositore con numerosi artisti tra cui Noemi, Elisa, Rkomi, DJ Shablo, Marracash, Carl Brave.

«Maledire – specifica MustRow – parla a chi, come me, vede ormai il mondo attraverso i social network, che costituiscono troppo spesso l’unico collegamento con la realtà e con ciò che succede al di fuori del nostro privato. Condividiamo contenuti filtrati per come vogliamo essere visti, e non ci preoccupiamo di ciò che succede a pochi passi da noi”. Le sonorità della musica contemporanea alternative/rock di Oltreoceano si mescolano con la tradizione cantautorale italiana, senza però abbandonare del tutto il sound più vicino alle sue origini e che tanto aveva caratterizzato il suo disco di esordio “Sugar Baby”. “Per questo progetto ho sentito il bisogno di utilizzare la mia lingua, l’italiano, perché volevo fortemente parlare a chi vive la stessa realtà che vivo io ogni giorno. In ‘Male(dire)’ parlo della nostra società, dei tempi moderni e di come questi abbiano un’influenza sostanziale sui valori di tutti noi. Ma le mie radici musicali affondano nel blues e nel rock. Volevo mantenere i suoni di allora e che maggiormente mi appartengono, senza però escludere le tecnologie moderne. Un po’ come i miei testi, anche la mia musica mi auguro che sia il giusto mix tra il passato, solido e confortevole, ed il presente, da cui dobbiamo trarre ciò che di buono viene dal progresso”.

Link per ascoltare:

Spotify https://open.spotify.com/track/6V3ZaDAUQzGhhI6HbKCQOj?si=QQey7PaaQ_iIukRvKjOFfA

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