Il giovane danese, Campione d’Italia con la formazione Primavera, ha già mostrato in quest’avvio di poter essere decisivo anche in serie A.
3 presenze in Campionato, di cui una da titolare (alla prima contro la Lazio), una in Coppa Italia condita dall‘assist per il gol decisivo di Almquist: un inizio di stagione decisamente promettente per uno dei migliori diamanti grezzi saliti in prima squadra dalla formazione scudettata di mister Coppitelli.
D’altronde, dopo una stagione tra i pari età con 38 partite e 4 gol e le attenzioni di mercato europee che lo avevano accostato, addirittura, al Liverpool, il 18enne danese era sicuramente tra i più attesi al grande salto, specie in un ruolo delicato come quello di esterno sinistro. L’alternanza con Gallo garantisce a mister D’Aversa una coppia di terzini davvero eterogenea e ben assortita, che abbina alle qualità in copertura dell’ex Palermo le capacità in progressione di Dorgu, già messe in mostra in questi prima scampoli di A.
Un avvio da veterano in cui ha mostrato sin da subito personalità e qualità da vendere, ma anche numeri dalla sua parte: dalla grande qualità nei passaggi effettuati (84%) a quella di dribbling riusciti (40%), ma anche tante decisione nei contrasti vinti (50%). Numeri che si traducono in opportunità per il Lecce, con il rigore guadagnato allo scadere del match contro la Salernitana che ha permesso al Lecce di mettere in ghiaccio una vittoria fondamentale.
In attesa delle chance per i suoi ex compagni Berisha, Burnete e Corfitzen, tutti nel giro della prima squadra, è lui l’uomo copertina di questo avvio di stagione che sta mostrando un Lecce in grado di valorizzare, anche in serie A, i gioielli che solo due mesi fa li hanno permesso di portare a casa il terzo, storico, Scudetto Primavera.
