Esce venerdì 17 ottobre “L’Avversaria”, il nuovo album di Cristiana Verardo, pubblicato da Zero Nove Nove e prodotto insieme a RafQu presso il Ballon Musique Studio.

L’album, composto da otto tracce e arricchito da collaborazioni con Rita Marcotulli e Carmine Tundo, unisce melodie poetiche e testi introspettivi a un sound contemporaneo dove strumenti acustici e sintetizzatori analogici si fondono in un equilibrio sincero e vibrante.

“L’Avversaria” è anche un progetto che abbraccia il tema della salute mentale, con due anteprime speciali realizzate in collaborazione con Progetto Itaca Lecce e Casa Artemide di Racale (LE). Il disco, sostenuto dal MiC, SIAE nell’ambito del programma “Per Chi Crea” e da NUOVOIMAIE.
Abbiamo incontrato Cristiana Verardo per parlare del suo nuovo progetto discografico, delle sfide personali che l’hanno ispirata e del significato profondo dietro “L’Avversaria”.

Cosa rappresenta per te questo nuovo album?
Questo nuovo album è una resa dei conti. Con me stessa, prima di tutto. È la prova che si può guardarsi allo specchio senza mentire, senza aggiustare la luce per sembrare migliori. Il percorso creativo di questo disco è stato è il mio campo di battaglia, la mia confessione e la mia ribellione insieme.
Qual è la differenza tra questo nuovo album “L’Avversaria” e quelli precedenti?
C’è sicuramente una differenza per quanto riguarda la produzione e il suono, ma anche da un punto di vista testuale credo che questo disco abbia un linguaggio più immediato. In fase di scrittura ho cercato sempre di andare dritta al punto. Togliere per aggiungere.

C’è un brano del nuovo album a cui sei particolarmente legata, o che ha un significato particolare per te?
Credo “Addio” perché è stata la prima pietra. Ho passato un periodo abbastanza consistente nel quale credevo di non riuscire più a scrivere, di non avere niente da dire, poi, un pomeriggio ero nella mia vecchia casa a Lecce, stavo leggendo Patrizia Cavalli e a un certo punto mi trovo davanti a questo verso: “Ti penso e mi risponde una vertigine” e da li come un fiume in piena nasce “Addio”, mi ricordo che ho pensato “Ah allora è tutto ok”.
C’è un messaggio in particolare che vorresti lanciare con questo nuovo album “L’Avversaria”?
Sì. Che l’Avversaria non è sempre una nemica. A volte è la parte di te che hai ignorato per troppo tempo. Quella che ti sfida, che ti costringe a pensare, a scegliere e che quindi ti aiuta a crescere.