Guerra in Ucraina, dona al 45525: il numero solidale per inviare aiuti alla popolazione colpita

Sono giorni di apprensione per ciò che sta succedendo in Ucraina, paese da giorni sotto attacco da parte della Russia.

Parallelamente alla crisi diplomatica internazionale, di pari gravità c’è anche la crisi umanitaria, con migliaia di persone costrette ad abbandonare la propria casa e cercare riparo in bunker o al di sotto del manto stradale, nelle fermate della metropolitana. Così Unicef, Unhcr e Croce Rossa Italiana hanno unito le proprie forze in una campagna straordinaria di raccolta fondi (con il sostegno della Rai) per i bambini e le bambine dell’Ucraina al numero solidale 45525. In due giorni è stata raccolta già la cifra di un milione di euro.

Campagna di raccolta fondi di Unicef, Unhcr e Croce Rossa Italiana

Come donare

I fondi raccolti con questa campagna verranno utilizzati per garantire alle famiglie e ai bambini dell’Ucraina protezione, rifugi, coperte, cure mediche, acqua potabile, kit per l’igiene personale e supporto psicologico. Per aiutare migliaia di persone vulnerabili in Ucraina è possibile donare tramite il numero solidale 45525 dal proprio telefono cellulare o con una chiamata da rete fissa in diversi modi:

inviando 2 euro al 45525 via sms inviato dal cellulare Windtre, Tim, Vodafone, iliad, PosteMobile, Coop Voce, Tiscali;

5 o 10 euro al 45525 con chiamata da rete fissa Tim, Vodafone, Windtre, Fastweb e Tiscali;

5 euro al 45525 con chiamata da rete fissa Twt, Convergenze, PosteMobile.

Questo è un momento terribile per i bambini di tutto il Paese – dichiara Carmela Pace, presidente dell’Unicef Italia – L’operazione militare in Ucraina rappresenta una minaccia immediata per la vita e il benessere dei 7,5 milioni di bambini che vivono nel Paese. Negli ultimi giorni, i bisogni dei bambini e delle famiglie stanno aumentando di pari passo con l’acuirsi dell’emergenza. Abbiamo operatori nel Paese in uffici, oltre a team mobili di protezione dell’infanzia che forniscono supporto psicosociale ai bambini traumatizzati. Non possiamo abbandonare i bambini e le famiglie dell’Ucraina”.

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