Cosa Resta, Atalanta – Lecce (e del 2023 giallu e russu)

Un Cosa Resta del 2023 di una squadra che rispecchia l’anima di una terra intera

Poco, onestamente a sto giro davvero poco.

E allora facciamo così, un Cosa Resta Special Edition dedicato, piuttosto, a 3 momenti del 2023 giallu e rossu, comu lu sule, comu lu core.

  1. Iniziamo da un momento, per assurdo, tratto proprio dalla sfida contro gli orobici, ma del Febbraio scorso:
Umtiti, Ceesay e gli altri protagonisti della prima parte del 2023 giallorosso

La Dea della fortuna ( Cosa Resta, Atalanta – Lecce , 19.02.2023)

E’ inutile girarci intorno, l’Atalanta è una delle squadre più forti di questo campionato, subito dopo le “strisciate” del nord.

Per risultati, per continuità, per qualità del gioco espresso e dei suoi interpreti.

E allora, senza rimandare sempre e Davide e Golia, rimaniamo più umili e diciamo che i rapporti di forza, sulla carta, sono diversi e che se un pazzo avesse detto ad agosto 2022, a bocce ferme, che il Lecce contro la Dea avrebbe portato via 6 punti in due partire, probabilmente non gli avrebbe creduto nemmeno sua madre.

Ora, però, tutto ciò è un dato di fatto. Lo è perché alla fine, a questo dannato pallone che rotola, poco importa di pronostici e dicerie, scorre solo nella direzione in cui lo spinge chi lo calcia più forte. E probabilmente, nel trionfo di ieri come in quello dell’andata, i salentini l’hanno semplicemente spinto più forte verso la rete, assetati come sono di punti, successo, di fortuna. Si, perché la fortuna non bisogna aspettarsela, bisogna andarsela a cercare.

E quest’anno il Lecce l’ha trovata, guarda un po’, proprio a Bergamo, la casa della Dea. La Dea della Fortuna.

2. La partita della salvezza, dal rigore parato a quello segnato da Colombo:

Una salvezza di rigore (Cosa Resta, Monza – Lecce, 28.05.2023)

11 metri. Solo 11 su 105, tanti quanto è lungo un campo da calcio, anche se a volte sembra anche di più. 11 metri che possono essere dannati, beati, sicuramente spesso decisivi, spartiacque tra gioie e dolori, tra risultati raggiunti e percorsi interrotti, tra il sorriso di chi vince e  le lacrime di chi perde.

11 metri che ieri all’81esimo parevano dover decretare l’ennesimo risultato negativo degli ultimi 3 mesi, con musi lunghi e malumori già pronti a trascinarsi per un’altra settimana. E invece no, invece succede che il mondo si capovolge, che da un rigore parato nasce uno segnato al 111esimo, quasi come dal letame De Andrè faceva nascere un fiore.

E nasce da lì la salvezza del Lecce, proprio da rigore: quello di Monza dopo quello della speranza con l’Udinese. Sempre da lì, dagli stessi 11 metri. Una salvezza di rigore

3. La ripartenza di quest’anno, con la vittoria più bella dopo il record di abbonati:

Il gol di DI Francesco che ha aperto con un successo il nuovo campionato di serie A

L’isola che non c’è  (Cosa Resta, Lecce – Lazio 28.08.2023)


Davanti ad una cornice da 30 Mila e oltre, al nuovo record di abbonati, alle nuove stelline in campo pronte a scrivere una nuova storia giallorossa sognare è lecito.


Perché per sognare, in fondo, a questa terra basta poco: un gol che illumina la notte, un risultato ribaltato, un nuovo attaccante che arriva dalla stessa scuola di chi ha fatto la storia. Seconda stella a destra, questo è il cammino.


E poi dritto, fino ad un nuovo mattino pieno di sogni, emozioni, speranze.
Perché in fondo sarà anche follia, ma, quando se non in una serata d’estate come ieri è stupendo pensare che, on fondo, possa esistere davvero l’isola che non c’è.

Un 2023 esaltante, a tratti sofferto, pienamente nello spirito di una squadra, un terra, pronta a soffrire pur di farsi valere laddove conta. Perchè simu salentini, de lu munnnu cittadini, simu leccesi, core presciatu, ma simu, soprattutto, gente ca ama lu giallu, comu lu sule e lu russu, comu lu core.

Ieri, oggi, e domani.

Forza Lecce!
Gioca Lecce!
Segna Lecce!
Vinci Lecce!

Buon 2024, Lecce!

Piero Belcore
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