Battisti, Carroccia, Mogol: la magia di una musica che è storia delle nostre emozioni

Impressioni e sensazioni sulla spettacolo di ieri sera al Teatro Italia di Gallipoli

Le bionde trecce, gli occhi azzurri e poi… Un teatro pieno di anime pronte a vibrare alle note di una musica che negli anni è entra dritta nella vita di tutti, ci è passata attraverso e ha lasciato, inevitabilmente, il segno.

Ieri sera al Teatro Italia a Gallipoli, per la tappa del tour “Emozioni, la mia vita in canzoni” , il cantante Giammarco Carroccia e il poeta per eccellenza della musica italiana, Giulio Mogol, hanno portato in scena uno spettacolo che, in realtà, ha trascinato il sold out della sala in un intenso viaggio tra musica, ricordi e tratti di vita.

I ricordi dell’ autore per eccellenza della musica italiana, innanzitutto, con aneddoti che un po’ svelano il mistero dietro i suoi testi e un’ po’ dissacrano l’ aura di parole che, in fondo, lasciato il suo foglio hanno acquisito un significato diverso per tutti coloro che le hanno fatte proprie.

I ricordi di Carroccia, che non perde un attimo per rendere grazie al suo mito Lucio, tanto da non interpretarlo, viverlo, portarlo in scena con un rispetto, una stima ed una passione che non sconfinano mai nella banale caricatura dell’imitazione ma, anzi, a tratti riportano in vita ciò che il mondo ha dovuto perdere troppo presto.

I ricordi di tutti noi, che attraverso la musica di Lucio, le parole di Mogol e il canto di Carrocci, oggi, riviviamo le nostre esperienze, i nostri primi amori, la vita che è passata attraverso quelle note e che ne è uscita fuori più dolce, armonica, arricchita.
Un tributo a Battisti, a Mogol, ma anche alla vita di ognuno di noi. Capire tu non puoi, tu chiamale, se vuoi, emozioni.

Giulio Mogol e Gianmarco Carroccia
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