Agritech: 29 progetti pugliesi per rilanciare il territorio colpito dalla Xylella

Sono 9 i progetti di ricercatori e studenti universitari, startup e team imprenditoriali e Pmi già selezionati per la fase finale dell’iniziativa “Rinascere dalla Xylella” promossa dall’UniSalento e dal gruppo Sella col patrocinio della Regione Puglia

Rinascere dalla Xylella” è l’iniziativa lanciata da Banca Sella e dall’Università del Salento, con il patrocinio della Regione Puglia e in partnership con la piattaforma di innovazione per startup e imprese Sellalab e dpixel: l’obiettivo è quello di individuare e sviluppare idee e progetti innovativi per il rilancio dell’economia e del territorio pugliese attraverso soluzioni in grado di contrastare e ridurre il contagio da Xylella, rigenerando i terreni colpiti.

Dei 40 progetti presentati, 36 provengono dall’Italia (ben 29 dalla Puglia) mentre 4 sono le candidature giunte dall’estero (Spagna, Portogallo, Egitto e Sudafrica).

I 9 progetti finalisti

Adopt Me – La startup di Barletta promuove un modello di adozione di colture e ulivi nei territori interessati da Xylella per il sostegno dei produttori e l’assorbimento di CO2.

Azienda Agricola Melcarne – Il progetto leccese propone la selezione e valorizzazione di nuove cultivar di olivo caratterizzate da resistenza e adattabilità a sistemi innovativi di olivicoltura.

Gruppo ABZ – Il team ferrarese interviene su monocoltura e siccità. Obiettivo del progetto è aumentare e valorizzare la biodiversità rurale in termini di vegetazione per garantire maggior resistenza contro futuri eventi simili.

Mirtiko! – Il progetto del team leccese mira al ripristino della macchia mediterranea per fornire servizi sociali (apiterapia con arnie, trekking etc.), servizi economici (produzione di liquori al mirto e pistacchi) e servizi ecosistemici (assorbimento CO2, impollinatori, diversità biologica).

Olivami – La startup di Martano (Lecce) promuove la riforestazione post Xylella attraverso un innovativo modello di olivicoltura sostenibile e partecipativa, che consente a chiunque di adottare a distanza uno o più olivi salentini.

S2G Technologies – La startup romana propone un kit di lettura in grado di indicare la presenza del batterio anche in fasi iniziali grazie all’uso di immuno-sensori economici e a risposta immediata.

SIRITA – Le attività del team di Campobasso riguardano la selezione, valutazione e messa a punto di nuovi formulati a base di sostanze naturali e microrganismi antagonisti con attività antimicrobica nei confronti di Xylella.

VAX – L’idea cardine del team brindisino è quella di manipolare il comportamento della Philaenus Spumarius (Sputacchina), insetto vettore della Xylella, inducendo una riduzione degli accoppiamenti tramite una tecnologia con le vibrazioni.

Xfarms – La Pmi di San Vito dei Normanni (Brindisi) interviene sull’impatto territoriale. Il progetto mira a riforestare i terreni colpiti con una agri-foresta fatta di alberi, piante perenni e altre specie. L’autosufficienza viene garantita attraverso la vendita dei prodotti e la valorizzazione dello spazio.

XYLELLA

Un comitato composto da esperti dell’Università del Salento, Banca Sella, Sellalab e dpixel ha ammesso alla fase finale 9 progetti innovativi che riguardano, in particolare, la riforestazione, il contrasto agli insetti vettori della Xylella, l’uso di microrganismi per limitare il parassita, la biodiversità, i servizi sociali, l’utilizzo di immuno-sensori e la diffusione di una olivicoltura sostenibile.

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