We Africa To Red Earth, partita l’ottava missione in Burkina Faso per la costruzione del decimo e undicesimo pozzo d’acqua

Nata nel marzo del 2015, “We Africa to Red Earth” si occupa principalmente della costruzione di pozzi d’acqua nei pressi dei villaggi meno sviluppati nel Burkina Faso, in terra africana.

«Quando sono stato là la prima volta, – racconta Adriano -, la cosa che mi ha colpito molto è che non hanno l’acqua nei villaggi, cosa per me inaccettabile. La mia missione è sempre stata, quindi, di andare là a scavare e costruire pozzi d’acqua».

Sabato 28 settembre è così iniziata l’ottava missione di Adriano Nuzzo e della sua associazione in Burkina Faso. Con due obiettivi: la costruzione del decimo e dell’undicesimo pozzo (gli altri esistenti nella zona sono stati costruiti nelle precedenti missioni) e la trasformazione dell’associazione no profit in una “onlus”, precisamente una “odv”, organizzazione di volontariato.

“La scelta di trasformare l’associazione è finalizzata ad incrementare il nostro operato in Africa con la possibilità di avere maggiori vantaggi e la possibilità concreta di ricevere aiuti economici anche dalle aziende che condividono la nostra missione e il nostro impegno verso il prossimo”, dice Adriano, che resterà in Burkina Faso tre mesi, lontano dalla famiglia, ma con la gioia nel cuore.

Gli altri progetti

Dopo la costruzione dei primi pozzi, “We Africa” ha realizzato anche l’unico asilo della zona con due classi elementari anche per i bambini dei villaggi circostanti. “È stato difficile perché il Municipio non accettava di buongrado la costruzione di scuole private – dice Nuzzo – ma siamo riusciti nell’impresa e per noi è stato gran motivo d’orgoglio”.

Balotelli in campo per i bambini africani

Protagonista in campo, Mario Balotelli ha deciso invece di segnare un goal importante anche fuori dal rettangolo di gioco. Ed è così che “Super Mario” ha deciso di collaborare con l’associazione.

L’amicizia è partita da un semplice gesto: una foto di un gruppo di bambini del Burkina Faso vestiti da calciatori che reggevano lo striscione «Grazie Super Mario Balotelli».

E così, durante un collegamento tramite Instagram con il Burkina Faso, aveva chiesto ai suoi fan cosa gradissero ricevere. La risposta, unanime: «Delle magliette e qualche pallone per giocare». Balotelli però è andato ben oltre: tramite la “Puma”, il suo sponsor tecnico, ha fatto realizzare dei completini da calcio e circa 60 paia di scarpe, con altrettanti palloni. Ha incontrato Adriano a Marsiglia, a maggio, prima del ritorno a Brescia: «Mario ha un grande cuore — racconta — e fa quello che promette, non è da tutti. Mi disse che ai nostri bambini ci avrebbe pensato lui e così è stato: vuole combattere il razzismo anche attraverso questi gesti, intanto ha reso felici con il suo dono tanti ragazzi. È stato un momento emozionante: se lo ricorderanno per sempre». Insomma, un campione in campo, ma soprattutto fuori dal campo.

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