Si alza il sipario per la Stagione Lirica: al Politeama Greco di Lecce va in scena “Carmen” di Bizet

Grande attesa per la Stagione Lirica «Opera in Puglia», finanziata dall’Assessorato all’Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia e prodotta dall’Orchestra Sinfonica di Lecce e del Salento OLES, sotto la Direzione Artistica di Giandomenico Vaccari e il Coordinamento Artistico di Maurilio Manca, che inaugura il cartellone con uno dei titoli più amati dal pubblico.

Dopo tanti giorni di prove, si alza il sipario sulla nuova stagione lirica leccese: si inizia con la “Carmen” di Bizet, in scena stasera, 19 ottobre alle ore 20.45 al Teatro Politeama Greco di Lecce (con replica domenica 20 ottobre alle ore 18).

Il nuovo allestimento di Carmen, innovativo e con effetti cinematografici, porta la firma di Giandomenico Vaccari per la regia.

La storia

Da: Liricamente.it

ATTO I

La scena si svolge in una piazza di Siviglia. Moralès e un gruppo di dragoni osservano incuriositi la giovane Micaela che arriva dalla campagna alla ricerca del brigadiere Don José. Venendo a sapere che José arriverà di lì a poco, ella si allontana; al suo arrivo nella piazza il brigadiere viene informato da Moralès di Micaela.

Scoccata l’ora della pausa, escono dalla fabbrica le sigaraie solo José non mostra interesse per loro: ama Micaela e ha promesso alla madre di sposarla.

Tutti gli uomini attendono Carmen e, quando la bella sigaraia appare, le si stringono intorno; costei, accortasi che José la ignora, gli lancia un fiore. Il brigadiere resta turbato e nasconde il fiore sotto la giacca.

Micaela, tornata in piazza, gli consegna una lettera della madre e, prima di congedarsi da lui, lo bacia castamente.

Scoppia una rissa tra le sigaraie e Carmen, la più aggressiva, viene arrestata da Zuniga, tenente delle guardie che ordina a José di portarla in prigione. Rimasta sola con il brigadiere, Carmen dà inizio alla sua opera di seduzione: gli promette amore in cambio della libertà. José, ormai irretito, l’aiuta a fuggire.

ATTO II

È trascorso un mese. Nell’osteria di Lillas Pastia Carmen danza e canta con le altre zingare ed attende il ritorno di Don José, incarcerato perché colpevole di averla fatta fuggire. Venuto a brindare con gli amici, entra il torero Escamillo che rivolge a Carmen parole galanti, ma viene respinto.

Ecco arrivare José, uscito di pigione, nel frattempo suona la tromba che ordina il rientro dei militari e il brigadiere, schernito e aizzato da Carmen, esita a staccarsi da lei.

Intanto Attila, addormentato nella propria tenda, si desta di soprassalto e narra allo scudiero Uldino un sogno: giunto alle porte di Roma, è fermato da un vecchio canuto che gli impone di arretrare di fronte alla terra di Dio.

Quando il tenente Zuniga gli ordina di rientrare, Josè si ribella: scoppia una rissa. I contrabbandieri li separano e l’uomo, capendo che ormai non può fare altro che fuggire, si unisce a Carmen e ai fuorilegge disertando l’esercito.

ATTO III

José, torturato dai rimorsi e stanco della vita difficile tra le montagne, si accorge che il rapporto con Carmen non è più quello di un tempo.

La zingara interroga le carte che le predicono la morte vicina.

Intanto Micaela raggiunge, non vista, il campo dei contrabbandieri in cerca di José, ma scappa quando lo vede con Escamillo.

Geloso del rivale, José sfida a duello il torero, ma viene fermato dagli zingari che trovano Micaela nascosta tra le rocce.

Ella riferisce a José che la madre è in punto di morte; l’uomo accetta di seguirla, ma prima di andarsene minaccia Carmen, della quale è follemente innamorato.

ATTO IV

Di fronte all’arena di Siviglia la folla acclama festante il corteo dei toreri; tra la folla c’è Carmen, ora innamorata di Escamillo.

Mercedes e Frasquita la avvertono che Josè è nelle vicinanze; costui decide di affrontare Carmen rimasta sola nella piazza ad attendere il torero, intanto che tutti assistono alla corrida. Inutili sono le sue suppliche la donna lo respinge e, in segno di disprezzo, si sfila l’anello che le ha donato e glielo getta addosso.

Disperato e accecato dall’ira uccide Carmen con una pugnalata, poi si costituisce ai gendarmi mentre la folla festeggia la vittoria di Escamillo.

Il debutto leccese

Nel ruolo della protagonista (Carmen), debutta a Lecce il mezzosoprano Annunziata Vestri, da quindici anni l’eclettica artistica, con spiccate doti attoriali, calca i maggiori teatri internazionali spaziando nel belcanto da Verdi a Puccini. Don José è il tenore Rubens Pelizzari, noto nel panorama internazionale per la naturale e caratteristica brunitura della voce, la prestanza scenica e un fraseggio spontaneamente musicale. Il baritono rumeno Stefan Ignat è Escamillo, pluripremiato in Italia e all’estero con all’attivo un vasto repertorio. Micaela è interpretata dal soprano lirico brindisino Angela Nisi, apprezzata Musetta ne La bohème della scorsa edizione di Opera in Puglia. Completano il cast: Luca Bruno (Moralès), Giuseppe Esposito (Dancairo), Andrea Schifaudo (Remendado), Federico Benetti (Zuniga), Antonella Colaianni (Mercedes), Alessia Thaïs Berardi e Gloria Giurgola (Frasquita). Il Coro e il Coro di voci bianche “Opera in Puglia” sarà diretto da Emanuela Aymone, apprezzato direttore d’orchestra in numerose produzioni liriche italiane e internazionali.

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