Selvaggia Lucarelli contro la Regione Puglia: “Spieghi perché da 7 anni paga le cure per una bambina negli USA”

Selvaggia Lucarelli chiede alla Regione di far luce sulla destinazione dei fondi percepiti da Elisa Barone per le cure della figlia Giorgia, 14 anni, affetta da una rarissima malattia.

Ammonterebbero a 9.000 euro al mese i rimborsi della Asl Puglia solo per vitto e alloggio.

La giornalista, in un lungo post su Facebook, esige chiarezza, domandando: «Davvero la signora ha bisogno di rimanere in America con i due figli, costando alla sanità milioni e milioni di euro? Davvero la figlia non si può curare in Italia?».

Il post di Selvaggia Lucarelli su Facebook

Quindi, ricapitoliamo, – continua la giornalista – l’affitto della casa americana le è totalmente rimborsato dalla asl Puglia fino ad un massimo di 6 mila euro al mese . Inoltre riceve fino a 3 mila euro al mese per la spesa alimentare. La monetizzazione delle stelline le frutta una media di 500 euro al mese. Il 5×1000 2021 le ha portato in cassa circa 25 mila euro che sono circa 2 mila al mese. L’accompagnamento di Giorgia riesce a metterlo via per il futuro. Poi ci sono i proventi da Facebook per le visualizzazioni e la pubblicità.

Insomma, una storia piena di buchi.
Se volete continuate pure a donare soldi alla signora, ma che almeno la regione Puglia cerchi di capire meglio come stanno le cose, perchè questa montagna di soldi è una montagna di soldi di tutti.
Anche dei cittadini pugliesi.
E comunque, a prescindere da tutto, per chi dona deve essere chiara una cosa: la signora non vive in miseria, ecco
”.

La risposta della Regione

La risposta della Asl non si è fatta attendere. E la replica – firmata dall’assessore regionale alla Sanità Rocco Palese, il direttore del Dipartimento al ramo, Vito Montanaro, il direttore generale della Asl Lecce, Stefano Rossi, e il coordinatore del Centro Regionale Trapianti, Loreto Gesualdo -contesta punto per punto i dubbi sollevati dalla Lucarelli.

“Il sistema sanitario regionale pugliese – si legge nella nota – nel 2014 si trova ad affrontare il caso di una bambina di 7 anni affetta dalla sindrome di Berdon, una malattia genetica rarissima che compromette la funzionalità dell’apparato gastrointestinale, che richiede un trapianto multiviscerale: fegato, stomaco, pancreas ed intestino. La complessità del caso richiedeva l’identificazione di un centro altamente specializzato nel campo trapianto multiviscerale e, tra questi, il Children Hospital dell’Università di Pittsburgh risultava essere un centro di riferimento mondiale per questo genere di interventi, ancor più delicato nel caso specifico trattandosi di una bambina. All’epoca i trapianti di questo tipo in Italia non venivano eseguiti e, comunque, la complessità del caso non era gestibile nel nostro Paese, ma solo in pochissimi centri al mondo. Pertanto il sistema sanitario pugliese, previo parere tecnico favorevole espresso dal Centro Nazionale Trapianti, ha autorizzato la bambina ad essere iscritta in lista di attesa per questo trapianto e ha adottato tutte le scelte che hanno consentito alla stessa di essere operata, curata e assistita e, quindi, di sopravvivere sino ad oggi, contro ogni previsione”.

Dalla Asl si sottolinea come tutto quello che andava fatto dal punto di vista sanitario per salvare la vita della bambina è stato fatto, e come questo sia, per il sistema sanitario, un punto di orgoglio. Attualmente, infatti, Giorgia ha 14 anni e si trova ancora a Pittsburgh per il proseguimento delle cure nel centro dove è stato effettuato il trapianto.

“La Asl di Lecce insieme al Centro regionale trapianti aveva già in programma una visita presso il centro americano nelle prossime settimane, dopo un ulteriore intervento che la ragazzina dovrà subire nei prossimi giorni, per accertare le condizioni cliniche della paziente e programmare il suo rientro in Italia nei tempi compatibili con l’evoluzione del suo quadro clinico. Si sottolinea che i controlli delle strutture regionali preposte attengono solo ai pagamenti delle prestazioni sanitarie e alla diaria prevista da apposita delibera (in linea con la normativa nazionale) per consentire la permanenza del nucleo familiare negli Stati Uniti. L’utilizzo da parte dello stesso nucleo familiare di eventuali finanziamenti privati da loro procurati non può essere oggetto di verifiche da parte della Regione Puglia e solo l’autorità giudiziaria può verificare l’eventuale sussistenza di irregolarità relativamente ad essi”.

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