Montegro cantautore, autore e polistrumentista, unisce la scrittura intima della canzone d’autore a sonorità pop e contemporanee. Dopo aver ricevuto una menzione speciale del Club Tenco per “Occhi stanchi” e collaborato con Max Gazzè nel brano “Un’altra adolescenza”.

Il giovane artista torna con “Vita Bellissima”, il suo disco d’esordio, disponibile dal 24 ottobre. Otto brani che intrecciano influenze folk e sudamericane con una scrittura autentica, capace di raccontare le contraddizioni e la bellezza della vita di tutti i giorni.

In occasione dell’uscita del disco, Montegro si è raccontato in un’intervista per Salento News.
“Vita Bellissima” è il tuo primo album. Cosa rappresenta per te ?
Vita Bellissima è il mio primo vero disco ed inevitabilmente rappresenta un pezzo di vita appunto. Il disco d’esordio ha un significato molto importante a mio avviso, non è soltanto una raccolta di canzoni, è un concetto, un’identità, l’essenza del progetto. Per questo ho aspettato diverso tempo prima di decidere la forma e il colore di questo disco. Ad oggi essendo passato già qualche mese dalla chiusura completa del tutto, guardandolo e ascoltandolo sento che questo album riflette in pieno la mia persona e il mio modo di fare musica.
Quali sono state le tue principali influenze musicali e cosa ti ha ispirato nella scrittura dei brani?
Per quanto riguarda il lato musicale in questo disco sono tornato un po’ alle radici della mia formazione musicale, è un disco basato sulle chitarre classiche, a livello di influenze il mondo del folk internazionale e generalmente il mondo della musica Spagnola sono quelli che più mi hanno coinvolto nell’arrangiamento dei brani. Per quanto riguarda i testi sono cresciuto con la scuola romana (Fabi, Silvestri, Gazzè, Sinigallia..) e crescendo sono diventate parte del mio approccio ai testi tutte le particolarità che la caratterizzano. Credo che ancora ad oggi come cifra stilistica sia quella che più influenza le mie canzoni e il mio modo di scrivere.

Il titolo è un inno alla vita, ma anche una dichiarazione piena di contrasti. Che cosa significa per te “Vita Bellissima”?
Ho scelto questo titolo perché oltre ad essere un singolo è un concetto che ha legato un po’ tutte le canzoni del disco, “vita bellissima” è una provocazione, è un’ironia, vuole trasmettere tutta l’apparenza della società in cui viviamo, che ci ammalia con una bellezza superficiale. Con il prezioso contributo di Ludovica Fantetti abbiamo cercato di riportare questo concetto anche nella copertina del disco realizzato interamente a mano e riportato poi in digitale.
Dopo l’uscita del disco il 24 ottobre, quali saranno i tuoi progetti futuri?
Nei progetti futuri c’è sicuramente quello di godermi l’uscita di questo primo disco, è un lavoro che è iniziato un anno e mezzo fa e voglio godermi il viaggio di questo piccolo grande pezzo del mio percorso musicale e della mia vita, poi, c’è sicuramente quello suonare e portare dal vivo questo disco nei concerti, la primissima tappa è quella del 6 Novembre all’Alcazar di Roma per poi girare in altre città.