Menzioni d’onore e disonore, Lecce – Spezia

Aspetti positivi e negativi della sfida di Domenica direttamente dal nostro podcast “Intervengo qui da Lecce”

Di buono c’è che mancano solo due partite. Certo che però qualcosa più di un solo tiro in porta si poteva fare….

Menzione d’onore al -2

Mancano solo due partite, e l’ennesimo ed ulteriore passettino verso l’obiettivo tanto agognato stavolta sembra più che positivo. Un punto in più, una partita in meno, quei 3 punti sul Verona come margine di sabbia per una serenità però ancora tutta da conquistare. La squadra è attenta, ci crede, vive i limiti che ben conosciamo ma anche i pregi che, in fondo, la tengono ancora perfettamente in linea con l’obiettivo stagionale.

Non era banale tenere a bada le bocche di fuoco a disposizione di Semplici, come non lo era portare a casa un pari dopo i tanti spauracchi delle brutte prestazioni in casa. Bicchiere mezzo pieno, forse. Anche se ancora è tutto da vedere.

Fabio Semplici, ph Salento News

Menzione di disonore  al +1

1 come l’unico tiro in porta in 95 minuti. Per giunta da fuori area, stropicciato e ovviamente di Strefezza. Troppo, troppo poco per ambire a qualcosa di più di una salvezza all’ultima giornata, possibile da conquistare ma ancora tutta da scrivere. E se è vero che a fine Maggio la tensione in campo si affetta con un coltello, è vero anche che questa prestazione ricalca i binari di tante altre già viste e riviste in casa che sono, in fondo, la causa di cotanto tribolare.

Si poteva, si doveva fare di più. Per un Via del Mare gremito come mai, per una provincia accorsa, per la gente che chiedeva una vittoria.

Ma per il momento va bene così, sperando che basti.

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