Tra i protagonisti più amati di Amici 24, Jacopo Sol torna oggi con un progetto che racchiude tutta la freschezza e la sensibilità dei suoi 22 anni.

Esce infatti “Dove Finiscono I Sogni?”, il suo primo EP pubblicato per Island Records / Universal Music Italy: un lavoro intenso, autentico e ricco di emozioni reali, che racconta la crescita personale e artistica del giovane cantautore.
Dopo il debutto live lo scorso 1° giugno al Nameless Festival sul Lago di Como, Jacopo è ora pronto a incontrare il suo pubblico in tre date molto attese del suo primo tour nei club:
18 ottobre – Bari, Demodè – 19 ottobre – Roma, Largo Venue – 26 ottobre – Milano, Santeria Toscana.

Abbiamo incontrato Jacopo Sol in occasione della prima tappa del suo tour, il 18 ottobre al Demodè di Bari, dove ci ha raccontato emozioni, sogni e aspettative legate a questo nuovo capitolo della sua carriera.
Jacopo, cosa rappresenta per te e come nasce “Dove finiscono i sogni?”
“Dove finiscono i sogni” è un progetto che mi rappresenta totalmente. Ho cercato di raccontarmi a 360 gradi in questo progetto, sia dal punto di vista musicale, infatti ci sono dei generi diversi, perché io ho sempre ascoltato tanta musica diversa, ma anche e ì soprattutto dal punto di vista testuale. Cioè, vengono raccontate diverse emozioni, storie che ho vissuto, per cui ho vissuto emozioni in maniera diversa. Ad esempio, mi viene in mente l’amore che è raccontato come qualcosa di bellissimo, come qualcosa di pacifico in “Bambini”, ma viene raccontato anche come qualcosa di doloroso e di travolgente, ad esempio in “Ghiaccio”. Quindi è un progetto che parla di me al 100%.
Nel titolo si avverte un senso di ricerca, quasi di riflessione. Dove finiscono, secondo te, i sogni?
Il titolo di questo progetto nasce proprio dal pensiero che mi sono sempre fatto. Fin da piccolo sono sempre stato una persona che sogna tanto. Prima sognavo di fare il calciatore, poi ho iniziato a sognare di fare la rockstar, di suonare su palchi enormi. Per questo poi ho iniziato a suonare la chitarra. Da questo pensiero nasce la domanda: fino a dove si possono spingere i sogni? E la risposta che mi sono dato col tempo, anche dopo aver lavorato a questo progetto, è che non hanno una fine, possono spingersi all’infinito. I sogni non hanno alcuna fine e me ne sto rendendo conto sempre di più col tempo.
C’è un brano del disco a cui sei particolarmente legato o che senti più “tuo”?
Ogni brano mi racconta, sono legato a ogni pezzo del disco. Se dovessi dirti un titolo, mi viene in mente sicuramente “Complici”, perché è il pezzo che ha effettivamente cambiato tutto, mi ha cambiato la vita. Dalla prima volta in cui l’ho cantato sul palco di “Amici” fino ad adesso, quando mi capita di cantarlo davanti al mio pubblico. Sento sempre che c’è un’emozione forte e che anche le persone si sentono legate a questo pezzo tanto quanto lo sono io.
Stasera partirai dal Demodè di Bari con il tuo primo tour nei club: che emozione provi sapendo che finalmente potrai incontrare il tuo pubblico dal vivo?
Sono veramente emozionato, sicuramente c’è tanta ansia, ma soprattutto tanta adrenalina. In questi giorni stiamo facendo le prove con la band. Sto cercando di prepararmi oltre che dal punto di vista tecnico, anche dal punto di vista mentale. Sono stato a tanti concerti tra settembre e ottobre. Sono veramente felice perché abbiamo costruito uno show che mi racconta e che può effettivamente coinvolgere le persone che mi seguono, perché penso che, come racconto me, posso raccontare un po’ anche di loro.
Dopo questo debutto, cosa ti auguri per il futuro?
Sono sempre stato, come ho detto prima, uno che sogna tanto, quindi ho tantissime idee per la testa. Sicuramente mi auguro di continuare a pubblicare tanta musica perché ultimamente sto scrivendo tantissimo, e mi auguro che la musica sia sempre il punto principale della mia vita, perché è effettivamente la cosa che mi fa sentire più vivo. Quindi, nel futuro, spero solamente, anzi, sono sicuro che continuerò a fare questo e spero di riuscire a vivere tutta la vita di questo.