“Di positivo c’è che siamo ancora in corsa”, ha affermato il condottiero di questa squadra. Verità inconfutabile.
Poi esiste l’oggettività, e quella lascia spazio a qualche sogno in meno. Questo, e qualcos’altro, restano di Verona – Lecce
Chi è causa del suo mal
Da inizio campionato, per più di 8 mesi, il destino del Lecce è sempre stato nelle sue mani.
Anche nei momenti più difficili, anche quando le serie di sconfitte sembravano infinite, c’era sempre un margine da salvaguardare e una speranza da raccogliere puntando sulle proprie forze.
Oggi, per la prima volta, non è più così. Perché, pur facendo quello che a questa squadra non riesce da 3 mesi (vincere) il destino dipenderebbe, comunque, anche dagli altri.
E non è certo colpa degli altri, se da gennaio in poi il Lecce ha mancato TUTTI i passaggi in cui avrebbe dovuto portare a casa i 3 punti e non l’ha fatto.
Rimane poco da recriminare.
Chi è causa del suo mal, pianga sé stesso.
Il cuore oltre l’ostacolo

A guardare questa squadra in campo, soprattutto nelle ultime uscite, la sensazione è che più di così non possa fare.
Non è una resa, ma una constatazione oggettiva data dai numeri, da ciò che costruisce, da quanto sia, nonostante la grande voglia, schiava dei suoi limiti.
Limiti tecnici, evidenti e noti, ma anche caratteriali, non tanto nell’approccio quanto nell’inettitudine di trovare continuità nella qualità di prestazione che a tratti esprime.
Perché di qualità nel gol di Krstovic di ieri, e in qualche altra buona giocata, ce n’è. Ma finisce lì, spegnendosi al primo gol subito.
Ed è proprio qui il problema: l’incapacità di affrontare i propri limiti, provando ad andare oltre con passione e sacrificio.
L’incapacità di gettare il cuore oltre l’ostacolo.
HB MR President
In qualunque degli scenari possibili per la prossima stagione, l’augurio più grande per questo Lecce è di poter continuare a festeggiare ancora a lungo, il compleanno di un uomo che ha scritto la storia di questa squadra.
Saverio Sticchi Damiani è la garanzia migliore per chiunque abbia riposto il proprio cuore in uno dei 22mila seggiolini del Via Del Mare.
Il suo essere il primo tifoso, con la professionalità e i sogni di chi sa come si guida da buon padre di famiglia la passione di una terra, rappresenta l’orgoglio di una piazza che, da lui e dai suoi soci, sa di poter ripartire.
E pazienza se, nel recente passato, il compleanno del Pres. era coinciso con storiche promozioni, salvezze incredibili ed altri straordinari traguardi.
Quest’anno, forse, coincide con il capitolo più triste di una storia che, però, grazie a lui avrà la forza di ripartire più forte di prima, comunque vada.
Happy Birthday Mr. President