Farà tappa venerdì 2 agosto al Parco Gondar di Gallipoli, “La Notte D’Estate”, il nuovo tour di Ariete, prodotto e organizzato da Vivo Concerti. Con questi concerti, la cantante è pronta a portare la sua musica tra la gente: canzone dopo canzone, la cantautrice sa creare una dimensione live intima e profonda, in cui le persone condividono le proprie emozioni
e accolgono quelle di ARIETE, rispecchiandosi nelle storie raccontate nei suoi testi.
Hai conquistato la popolarità ormai tre anni e mezzo fa e da lì non ti sei più fermata. Com’è cambiata la tua vita?
“A 17 anni lo vedi come un sogno inarrivabile che non ti aspetti, quindi io non mi aspettavo nemmeno di fare le cose più banali, andare in uno studio di registrazione poter avere un computer e un microfono dove registrare. Non mi aspettavo il successo, figuriamoci l’avere persone che poi ti seguono e ti vogliono bene. Devo dire che io mi sono sempre trovata a mio agio, sto bene. Ovviamente c’è qualcosa che va oltre il successo che è appunto il fatto che sono riuscita a fare quello che era il lavoro dei miei sogni, quindi è già bellissimo così”
Segni particolari: cappellino in testa.
“Nasce sicuramente da una mia insicurezza, non avevo ancora trovato un taglio di capelli giusto che mi piacesse quindi mettevo sempre il cappello. E poi essendo uscita con quel simbolo lì, mi piace sempre aggiungerlo ai miei outfit ma perché secondo me semplicemente da anche un tono stilistico in più, mi piace giocare con i colori le forme essendo che mi piace molto la moda, sono una grande appassionata”
Sei un po’ una rappresentante della generazione zeta. Quanto è importante far veicolare i giusti messaggi a questa generazione, senti la “responsabilità dell’arte”?
“Io dico sempre che sono portavoce di me stessa, non mi voglio prendere la responsabilità di dire che tutta questa generazione possa rivedersi in me, perché io comunque faccio anche parte di una nicchia se così vogliamo chiamarla. Poi, che io sia coetanea con le persone che mi ascoltano è vero, ed è anche vero che riconosco che si rivedono molto nelle mie canzoni magari così come io potrei rivedermi nelle loro se fossero cantanti. Diciamo che siamo legati in qualche modo da storie comuni, interessi comuni. Artisticamente penso che io e tutti i miei colleghi abbiamo una responsabilità: per me prendere posizione avendo una “voce più grande” rispetto a quella degli altri vuol dire sfruttarla bene e dare un senso a questa cosa. Quindi riuscire ad amplificare tutti i temi sociali importanti, riuscire ad amplificare la beneficenza, la prevenzione , la rivendicazione dei propri diritti, la pace e tante cose è importante. Sento di dover utilizzare la mia voce anche per questo e non fermarmi solo alle canzoni”
Del tuo ultimo album “LA NOTTE” dici che rappresenta te stessa, una persona intima e trasparente che trova la sua serenità nei momenti serali. Nell’ultimo lavoro quindi c’è Ariete a 360 gradi?
“Ariete a 360 gradi non lo so, Ariete a 360 gradi magari ci sarà ancora più in là. Ma perché si sono stati quattro anni tutti di fila molto veloci, ho fatte tante cose però sento anche che per tirare fuori le cose a 360 gradi devo anche prendermi del tempo. Quindi a 360 gradi non lo so, però in ogni progetto c’è sempre tutta me stessa, magari in sfumature diverse ma c’è sempre tutta me stessa”
Nei tuoi testi tratti spesso l’amore, facendo veicolare temi importanti. (Ricordiamo il tuo monologo alle Iene “cruda realtà della comunità LGBTQ+”). È di qualche giorno fa la notizia dell’aggressione a Roma a due ragazzi gay. Quanto credi ci sia ancora da fare in Italia sul tema?
“Certe cose succedono perché il governo è disattento, altre cose succedono perché tutti vengono da situazioni sociali e familiari diverse. Se quei ragazzi che hanno aggredito quella coppia gay hanno reagito in quel modo lì ci sono delle domande da farsi. Il problema è che questo è uno Stato che fa slalom tra tutti i problemi per lui secondari: i diritti LGBT, così come l’immigrazione passano in secondo piano, ‘tanto a me che me frega alzo le mani se la sbrigassero loro’. C’è ancora tanto da fare: perché una coppia omosessuale non può adottare, non può unirsi civilmente in una maniera che riesca a tutelare entrambi, non può fare la fecondazione assistita? In Spagna, a solo un’ora d’aereo da qui, tutto questo è possibile. Per me arrivare a quello sarebbe il sogno, ma con questo governo non ci arriveremo mai“
Per un’artista la massima espressione della propria musica è il live. Quanto è importante per te il contatto con il pubblico?
“Per me il contatto con il pubblico è tutto, non mi immagino una dimensione in cui possa essere più bello fare altro piuttosto che suonare dal vivo. Suonare dal vivo è la cosa più bella che un’artista può fare, secondo me“
C’è un’artista con cui ti piacerebbe collaborare?
“Diciamo che un po’ di denti me li sono tolti, sono molto contenta sono già riuscita a collaborare con artisti che stimo Poi mi piacerebbe ritornare in studio con Calcutta con cui ho già lavorato per fare “Mare di guai”
Tra pochi giorni sarai in concerto nel Salento, a Gallipoli. Cosa ti lega e cosa ti aspetti dalla nostra terra?
“Ormai il Salento lo conosco bene vengo ogni anno da quattro anni, vado sempre in una masseria di persone che ormai sono diventate amiche. Adoro il Salento, sono stata spesso a Otranto è fantastico. So che ci sarà molto calore e molti taralli (ride, ndr) perché me li portano sempre. Il Parco Gondar è un posto figo ci ho già suonato non vedo l’ora”
A proposito di taralli, hai mai assaggiato quelli uvetta e cipolla?
Non sono fan dell’uvetta, della cipolla invece sì, me la inietterei nelle vene. Ma seguirò il tuo consiglio e li assaggerò“
Nel futuro di Ariete cosa c’è?
“Posso dire forse la prima volta che rispondo così ad oggi non lo so. Finirà questo tour e vedremo. Vedremo come va cosa esce fuori, insomma tra un mesetto mi metterò seduta e capirò. Ad oggi ancora non lo so, so solo che voglio finire questo tour“.