Annalisa torna con “MA IO SONO FUOCO”, un’identità che brucia, crea e trasforma 

Con l’album “MA IO SONO FUOCO”, Annalisa firma un nuovo capitolo della sua carriera, un album che è insieme dichiarazione d’identità, rinascita e affermazione di forza. Un titolo che suona come risposta, ma anche come manifesto: un modo per dire “sono qui, sono viva, e sono fuoco”.

Il fuoco, per Annalisa, diventa simbolo di scintilla creativa, di trasformazione, di quel continuo ciclo di distruzione e rinascita che accompagna l’essere umano.

La copertina dell’album ne è il riflesso visivo: la tigre, ispirata alla metafora del tempo circolare del filosofo Jorge Luis Borges, rappresenta il flusso della vita che divora e rigenera, proprio come le fiamme.

Il tempo come un fiume, una tigre, un fuoco scorre e consuma, ma è anche ciò che ci trasforma, ci costringe a reagire e a rinascere.

Con “MA IO SONO FUOCO”, Annalisa si inserisce in questo vortice con consapevolezza e intensità: rivendica il diritto di cambiare, di ardere e di evolversi senza paura.

Negli 11 brani che compongono il disco scritti in gran parte con Paolo Antonacci e Davide Simonetta si fondono pop contemporaneo, sonorità anni ’80 e elettronica internazionale. Tra questi, spiccano i singoli “Maschio”, colonna sonora dell’estate, e “Piazza San Marco” in collaborazione con Marco Mengoni.

Un progetto curato nei minimi dettagli, dove la voce di Annalisa diventa strumento narrativo capace di unire energia, introspezione e potenza emotiva.

E come una fiamma che non si spegne, “MA IO SONO FUOCO” racconta la donna, l’artista e la persona che, bruciando, continua a illuminare il suo percorso.

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